PERUGIA - Parla di un nuovo corso, di un taglio netto con la situazione ereditata. La “risorsa” personale, per il vicepresidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi è uno degli elementi che può produrre il rilancio dell’ente “tra i cittadini, la società civile e sul territorio”. “Penso – dice Rossi – ad una profonda modifica nei metodi, nella selezione, nella riqualilificazione e nell’utilizzo delle risorse umane a nostra disposizione. Prima di tutto occorre ridurre il superfluo, utilizzare le professionalità “dormienti” e introdurre qualche novità nei profili professionali. Questa sarà la materia prima per la realizzazione di una completa riorganizzazione dei servizi e dei metodi di lavoro".
"A questo scopo - spiega - cercheremo di introdurre un concetto di turn–over elastico e funzionale agli obiettivi della Provincia. Il blocco nella sostituzione dei pensionamenti dovrà riguardare figure e comparti, la cui diminuzione, può essere facilmente compensata con nuovi sistemi organizzativi e tecologici. Una parte delle risorse liberate dovranno invece servire ad introdurre ciò che ci manca in termini di qualità. Questi unito alla ricerca interna di professionalità esistenti, oggi impiegate diversamente e ad un processo formativo che produce più competenza e diversificazione, ci permetterà di lavorare per il raggiungimento di un ambizioso obiettivo : l’autosufficienza. Un elemento importante per eliminare e fare a meno di consulenze e contributi esterni".
I tre punti qualificanti di questo articolato processo sono per Rossi: "La riprogettazione della organizzazione del lavoro, lo sfruttamento completo del capitale umano e delle competenze presenti nell’apparato della Provincia e la fine della pratica dei “compartimenti stagno”, attraverso forme di comunicazione che permettano una larga circolazione e conoscenza delle informazioni. Di questo intendiamo fare partecipe il nostro personale, di questo discuteremo con le organizzazioni sindacali".
"I cambiamenti non sono mai facili da accettare - ha concluso -, ci aspettiamo però un atteggiamento aperto, uno spirito positivo e tanti contributi. Perché quello che abbiano in mente deve servire a far lavorare tutti, meglio e con soddisfazione. Vogliamo, in sintesi, che ognuno nel ruolo che è chiamato a svolgere si senta protagonista di un progetto di rilancio dell’ente”.
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