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CITTA' DI CASTELLO - Sobrietà, sufficienza e austerità. O meglio ancora, una seria riflessione sulla “giusta misura”, intesa come ricercata unione tra stili di vita personali più equilibrati e auto-limitazione nello sfruttamento delle risorse naturali. Sarà questo lo spunto fondamentale da cui muoveranno le riflessioni della diciottesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete, in programma a Città di Castello dall'8 all'11 ottobre. Nata nel 1988 su impulso del grande pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer, nel corso degli anni la Fiera si è dimostrata un vero e proprio laboratorio per l'elaborazione e la trasmissione di esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell'economia e della società. Distinguendosi sempre per l'approccio “laico” alle varie tematiche affrontate, spesso in anticipo rispetto all'agenda politica “ufficiale”. “Dopo un breve periodo, quando tutto sembrava fattibile e il superamento di ogni limite solo una questione di tempo e di qualche altro passo della Scienza e della Tecnica – spiegano dall'organizzazione, introducendo la prossima edizione il cui programma è ancora in via di definizione - oggi i limiti naturali del pianeta Terra stanno riemergendo. La misura giusta però non è un discorso solo sui limiti, sulla sobrietà, la sufficienza e l’austerità. Sarebbe troppo triste e neanche consono alla natura che conosce l’abbondanza come conosce il regno della necessità. Spontaneamente sappiamo tutti che la giusta misura è vitale per vivere bene. Mangiare in modo equilibrato, scegliere con cura gli oggetti che ci circondano e che usiamo per lavoro e per divertimento, trovare il giusto ritmo tra movimento e tranquillità, il tempo giusto per noi e per gli altri è l’essenza di una vita piena”. Ed allargando il discorso dalla dimensione personale a quella pubblica nel corso della Fiera si parlerà così in particolar modo di “Urban Sprawl”, cioè di urbanizzazione selvaggia, che ha portato a un consumo sproporzionato di terreno che non dà ancora segnali di rallentamento. “I nuovi quartieri residenziali, distretti industriali e centri commerciali – proseguono dalla Fiera - hanno portato in Italia negli ultimi quindici anni alla cementificazione di 3 milioni e 663 mila ettari, circa 250 mila ettari all’anno e il trend sembra inarrestabile. Quali sono le prospettive di ritrovare la giusta misura nell’uso del suolo? E quali sono le prospettive per un giusto sviluppo dei centri urbani del futuro?” Se ne parlerà giovedì 8 e venerdì 9 ottobre tra gli altri con Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Gertrude Penn-Bressel, dell'Agenzia Federale Ambientale di Berlino, Manfred Kühne, Direttore della Sovraintendenza per i Beni Culturali di Berlino e Pier Luigi Cervellati, Professore di Progettazione e riqualificazione urbana e territoriale presso lo IUAV di Venezia. L'edizione 2009 della Fiera delle Utopie Concrete, primo capitolo di un nuovo ciclo pluriennale che sarà dedicato alle “Sette virtù per la conversione ecologica” (tema particolarmente caro a Langer e da sempre al centro dell'analisi e degli studi della manifestazione altotiberina), proseguirà poi con una serie di iniziative, tra conferenze, tavole rotonde, mostre (esposizione di proposte e soluzioni eccellenti, in Italia e in Europa, di nuovi quartieri sostenibili, recupero urbano dolce e rivitalizzazione dei centri urbani) e spettacoli all'aperto (nel parco Ansa del Tevere di Città di Castello intitolato proprio l'anno scorso a Langer). Tornando dal pubblico al personale, si discuterà poi di “giusta misura” nella vita di ognuno e, insieme ad un gruppo di giovani italiani e tedeschi coordinati dal sociologo Peter Kammerer, di come trovare questa nuova linea guida dei propri comportamenti in un mondo “fuori misura”. Infine domenica 11 ottobre, come tradizione, verrà celebrato il vincitore del Premio Alexander Langer 2009, l'iraniana Narges Mohammadi, premiata per il proprio impegno per un “Altro” Iran, un paese di Pace e di Diritti Umani. Condividi