Partito Democratico Todi
Negli ultimi tempi il centrodestra tuderte ha insinuato a più riprese che il Partito Democratico di Todi, nel fare opposizione, si muoverebbe a danno della città, cercando di ostacolare le attività amministrative della Giunta Ruggiano. Nulla di più falso! E le nostre pubbliche dichiarazioni sugli ultimi avvenimenti cittadini lo dimostrano.
È bene, invece, chiarire una volta per tutte che tra le attività che l’opposizione non può omettere, anche e soprattutto attraverso i propri rappresentanti in consiglio comunale, è il controllo degli atti amministrativi compiuti.
Un controllo che a Todi il Pd ha esercitato ed esercita con senso di responsabilità e lealtà, reso ancor più necessario dall’atteggiamento del centro-destra: la città è amministrata con superficialità ed alla giornata. E dopo due anni non si può più pensare che si tratti di inesperienza. Sorge il dubbio che l’improvvisazione sia uno stile. E, per quanto ci riguarda, uno stile pericoloso e dannoso.
Citiamo solo alcuni ultimi fatti.
La scorsa settimana è stata approvata dal centro-destra in Consiglio comunale una variante al Piano Regolatore Generale, riguardante la vendita dei terreni di Pontenaia: controllando le carte ci siamo accorti che, nella fretta, lo scorso anno, il centro-destra aveva messo in vendita, oltre ai terreni, un tratto di strada e l’area verde attrezzata con il Monumento ai Giovani. Un grossolano errore che il centro-destra è stato costretto a correggere in Consiglio, peraltro con una procedura, a nostro avviso, non corretta.
Alcuni mesi fa l’Amministrazione Ruggiano ha annunciato il trasferimento degli uffici di Via dello Zodiaco, con conseguente disdetta del contratto di affitto dei locali. A distanza di qualche mese scopriamo che l’Amministrazione, incapace di recuperare gli spazi necessari, è dovuta tornare sui propri passi, andando dal proprietario dei locali e accendendo di nuovo il contratto disdetto.
Siamo ormai a pochi giorni dall’avvio del Todi Arte Festival: nulla si sa sul programma, nulla è stato fatto in termini promozionali. I finanziamenti concessi per la scorsa edizione dal governo di centrosinistra (400.000 euro) quest’anno sono stati tagliati dal governo Berlusconi. Come nulla fosse, il centro-destra è andato avanti alla giornata, arrivando fin qui, a 20 giorni dal festival, senza nulla di concreto in mano.
Per affrontare la crisi economica in corso abbiamo chiesto a più riprese la costituzione di osservatori e tavoli di discussione oltre la destinazione in bilancio di risorse consistenti a favore di famiglie, soggetti deboli ed operatori economici. Non si è fatto assolutamente nulla, anzi in alcuni casi si è peggiorata la situazione con una politica, soprattutto nel centro storico, autoreferenziale e restrittiva, tanto che alcuni commercianti sono stati costretti ad una lettera di protesta.
Piuttosto che provare a fare le vittime, addebitando all’opposizione manovre ostruzionistiche inesistenti (delle quali attendiamo eventualmente le prove) gli amministratori di Todi si preoccupino di gestire con meno superficialità ed approssimazione.
Facendo le cose come si deve, probabilmente, si lamenterebbero anche meno del controllo.
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