ROMA - Hanno trascorso la notte a 50 metri di altezza, e come promesso hanno giurato anche questa mattina di non muoversi di lì, da un finestrone del Colosseo "fino a che non ci saranno garanzie per il posto di lavoro".
I "sette gladiatori" - come li hanno ribattezzati i loro compagni - i dipendenti dell'Istituto di Vigilanza Ancr-Urbe di Roma, sono determinati a proseguire nella protesta modello Innse: Giorgio, Daniele, Massimo, Ambrogio, Orfeo, Renato e Angelo si sono rifocillati la scorsa notte grazie alla collaborazione dei loro colleghi che hanno fatto giungere loro alcune coperte e té e caffé caldo e qualche panino. I viveri giungono grazie ad una corda a cui viene legata una busta che fa da paniere portavivande.
"Smentisco nel modo più categorico - dice Claudio Biggioni, sindacalista della RdB e portavoce dei lavoratori - che ci sia stato un nostro ripensamento a recedere nella protesta. Per ora restiamo qui e i nostri compagni scenderanno dal Colosseo solo se sarà ripristinata la legalità, questo il prefetto lo sappià".
Biggioni ha reso noto di aver denunciato negli anni scorsi le vicende da cui è scaturita la dichiarazione di insolvenza del loro Ente al Tribunale fallimentare di Roma; poi lo scorporo dall'Associazione combattenti e reduci della nuova società che ha azzerato i contratti. "Ci sono state inchieste della magistratura - dice Biggioni - tuttora in corso".
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