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SPOLETO - Gli artisti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto hanno animato le sale del Palazzo Municipale di Spoleto. E’ accaduto due sere fa. Si è trattato di una riflessione articolata attraverso dialoghi interpretati da una compagnia di giovani attori che da tempo lavorano con il regista dello spettacolo Alessio Pizzech sul rapporto tra cultura e politica, partendo da testi di quattro uomini di cultura quali Giorgio Strehler e Paolo Grassi - fondatori del primo teatro pubblico in Italia: il “Piccolo” di Milano - Sylvano Bussotti e Luigi Nono. Frammenti di interviste, appunti, scritti che tracciano le linee di una riflessione sul rapporto complesso e articolato tra cultura e politica nell’Italia tra gli anni ’50 e ’90. I dialoghi proposti sono stati momenti per ricordare quanto difficile e delicato sia l’equilibrio tra la ricerca culturale e la gestione politica. Il pubblico ha seguito con attenzione il percorso proposto e suggerito dallo stesso regista Alessio Pizzech, tributando un successo entusiastico per cantanti, attori e pianisti del Teatro Lirico Sperimentale. La prima “accoglienza” degli spettatori ha avuto luogo sulla scalinata dell’ex Pinacoteca, poi l’azione si è spostata all’interno della suggestiva Cappella di San Ponziano, per poi approdare nella Sala “Spoletium”, cuore della dibattito politico cittadino. Nella Sala Consiliare il pubblico è stato guidato nella riflessione dagli scritti di Bertold Brecht e del regista Giorgio Strehler, ai quali hanno fatto eco le note di Mozart e di Kurt Weill. La Sala dello “Spagna” è stata invece dedicata al celebre organizzatore teatrale Paolo Grassi, che risponde agli interrogativi posti da una compagnia di giovani teatranti. Dalle sue pagine emergono pezzi di storia italiana. Limiti e potenzialità di una nazione vengono delineati in tutta la loro complessità. Le riflessioni di Grassi sono state accompagnate dalla musica di Rachmaninov e di Ravel. L’ultima Sala ad essere caratterizzata da musica e parole è stata quella dei “Duchi Longobardi”, completamente dedicata a due importanti musicisti italiani del Novecento: Luigi Nono e Sylvano Bussotti. I due compositori analizzano attraverso lettere e scritti il rapporto tra musica e politica. L’atmosfera creatasi durante quest’ultimo atto ha portato la grande tradizione lirica di Bellini, Donizetti e Verdi a dialogare con le riflessioni più ardite sul senso e sul valore dell’esperienza musicale nella cultura contemporanea. Nella Piazza del Comune ha avuto infine termine il percorso del pubblico tra poesie di Pablo Neruda e musiche di Bach. Erano presenti l’Assessore alla Cultura della Provincia di Perugia Donatella Porzi, l’Assessore alla Formazione del Comune di Spoleto Battistina Vargiu, l’Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto Vicenzo Cerami e il Presidente del Consiglio Comunale di Spoleto Stefano Lisci. Condividi