ROMA - L'indebitamento medio delle famiglie italiane, causato dall'accensione di mutui per l'acquisto della casa, dai prestiti per l'acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, ha toccato nel dicembre del 2008 i 15.000 euro (precisamente 15.067,6). Questo il risultato di un'indagine della Cgia di Mestre secondo cui a livello provinciale le "sofferenze" maggiori sono a carico delle famiglie di Lodi (20.960,45 euro), seguite da quelle di Roma (20.953,6 euro) e da quelle di Milano (20.857,3 euro). Al quarto posto troviamo Trento (20.750,8 euro), di seguito Reggio Emilia (20.105,4 euro), Prato (19.902,06 euro).
Al di sopra del dato medio nazionale troviamo molte realtà provinciali della Puglia, della Campania e dell'Abruzzo. Ciò sta a significare che questo aumento è probabilmente legato all'aggravarsi della crisi economica che ha indotto molte famiglie a ricorrere a prestiti bancari per affrontare questa difficile situazione.
Ritornando all'analisi della Cgia a vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari sono le famiglie sarde, in particolare quelle residenti nella provincia di Olbia-Tempio (3.259,5 euro), di Medio Campidano (3.053,9 euro), di Ogliastra (2.950,9 euro) e, infine, quelle di Carbonia-Iglesias (2.867,9 euro).
Il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il primo gennaio 2002 (data dell'introduzione dell'euro) e il 31 dicembre 2008, invece, appartiene alla provincia di Chieti che in questi 6 anni è stato del +117,85%. Segue Piacenza con un aumento del 117,01%, Reggio Emilia con +115,76 %, Caserta con +115,53% e Napoli con +110,78%. Chiude la classifica Bolzano con il +42,76% e Potenza con +39,37%.
Sempre in questo periodo la crescita media dell'indebitamento delle famiglie italiane è stata del + 81,28%
Per il Codacons il governo avrebbe dovuto perciò aiutare prima le famiglie e dopo le banche e le imprese. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il premier Silvio Berlusconi, invece, "si sono limitati a due provvedimenti spot: 2,4 miliardi di euro per il bonus famiglie e 40 euro al mese di social card per 600.000 persone, a fronte di dati Istat secondo i quali il 19,1 % della popolazione italiana, ossia circa 4 milioni e 633 mila famiglie, è poco sopra la soglia di povertà".
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