“La situazione di allarme ambientale evidenziata a Bettona e Marsciano in tema di smaltimento dei reflui
zootecnici, considerata allo stato attuale di diffusa illegalità, non può attendere passivamente i risultati della inchiesta dei Noe e della Magistratura. La politica e le istituzioni devono uscire da una sorta di
letargo che caratterizza questa vicenda e indicare soluzioni a breve e lungo termine, perché questo attendono cittadini preoccupati e gli stessi
allevatori”. Sulla base di questa premessa, Stefano Vinti, capogruppo del Partito della Rifondazione comunista in Consiglio regionale, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal suo partito a palazzo Cesaroni, ha preso posizione contro l’ipotesi di costituire una Commissione speciale d’inchiesta,
suggerita dalle minoranze, definendola, “una boutade propagandistica, perché a fronte dell’incalzare dei problemi, questo organismo, da nominare
dopo l’approvazione di una apposita legge, comincerebbe ad operare non prima di ottobre-novembre. Molto meglio sarebbe, ha proposto Vinti, convocare da subito il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale: un organismo già costituto ed operativo, con compiti non
dissimili da una commissione chiamata ad esaminare atti della stessa Regione, e per di più è presieduto dalla minoranza ceh vuole la commissione”.
Vinti ha ripercorso tutti i termini della vicenda parlando di “devastazione dell’ambiente, alla quale si è arrivati perché si è tentato di conciliare interessi fra loro inconciliabili che hanno finito per
sovrapporsi alla tutela del territorio”, e di “cittadini inascoltati, che da anni indicano alla politica ed alla pubblica amministrazione i propri
disagi, ma suggeriscono anche soluzioni da adottare”. Il capogruppo di Prc ha sollecitato la presidente della Giunta regionale e l’assessore all’ambiente
a prendere posizione, evidenziando la necessità, non più rinviabile, di arrivare al varo di “un piano regionale sullo smaltimento dei reflui zootecnici, che eventualmente faccia tesoro di esperienze maturate in
altre regioni, come l’Emilia Romagna dove sarebbero stati ottenuti buoni risultati”. E sempre in tema di soluzioni, ha insistito sui minidepuratori
per ogni stalla che, a suo giudizio, “producono acqua in classe A, e compost da imbustare per l’agricoltura, evitando le concentrazioni di azoto del sistema delle lagune”.
Nel corso della conferenza stampa che - è stato precisato - non intende pronunciarsi sulla inchiesta che dovrà avere necessariamente il suo corso,
è stato anche ribadita la necessità che la Regione prenda ufficialmente posizione su almeno sei temi strettamente attuali: la revoca della
gestione degli impianti alla Cooperativa, “perché i suoi vertici sono stati arrestati e la laguna di Bettona sta letteralmente tracimando”; le
dimissioni del sindaco e della giunta di Bettona; la riduzione del carico dei suini; l’adozione di forme di tutela per gli allevatori locali; la
realizzazione di una filiera corta per evitare ogni forma di intermediazione nel processo produttivo.
In Ultimo Vinti ha ricordato che Rifondazione comunista - che nei due comuni umbri è all’opposizione - da anni solleva questi temi, e “in Consiglio regionale votò contro la mozione Pd-Pdl del 30 giugno scorso
perché non approfondiva affatto i problemi già evidenti della depurazione dei liquami zootecnici”.
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