di Gianluca Schippa* cons.com.Prc di Bettona
La situazione richiede una breve premessa per rispondere alle farneticazioni del Sindaci e del Vicesindaco della giunta municipale di centro-destra di Bettona.
Il Sindaco e il suo Vice, con comunicati vari trasmessi anche a mezzo stampa, ritenendo in tal modo di poter scaricare su altri le loro responsabilità, hanno parlato di 30 anni di malagestione della precedente amministrazione di sinistra guidata dal sindaco Mario Marcantonini.
Avendo fatto parte di quella Giunta Comunale messa sotto accusa ritengo doveroso ribattere alle accuse infondate lanciate dagli attuali sindaco e vicesindaco che per la cronaca sono citati nell’ordinanza del GIP di Perugia Dott.ssa Matteini che ha disposto l’arresto di allevatori e dipendenti dell’ARPA Umbria.
Voglio sottolineare che sono solo farneticazioni di chi non sa più dove sbattere la testa.
Per quanto riguarda quei famigerati “trent'anni di guai”, come sostengono costoro che si sono definiti anche paladini della legalità con risultati che sono ormai sotto gli occhi di tutti, la testimonianza che le cose non andavano poi tanto male sono proprio loro che, pur essendo stati per diversi anni sui banchi dell’opposizione, mai hanno denunciato il presunto sfacelo di cui oggi parlano.
L’attuale Sindaco è stato all’opposizione per ben 10 anni, il presidente della CODEP Siena è stato candidato a Sindaco contro Mario Marcantonini e all’opposizione per 5 anni ed in quello stesso periodo è stato anche il geometra di fiducia della CODEP, l’attuale Vicesindaco Bazzoffia e l’attuale assessore allo sviluppo economico sono stati all’opposizione dal 1999 al 2007 e non hanno mai denunciato alcunché, forse avevano altri interessi.
Ma se c’era tutto questo sfascio che oggi denunciano mi chiedo ma dove stavano e cosa facevano questi signori?
Per quale motivo non hanno mai denunciato alcunché?
Perché solo oggi, dopo i casini combinati dai vertici della CODEP da loro sostenuti, parlano di sfascio delle amministrazioni precedenti?
Non voglio trovare giustificazioni ma la situazione di allora con l’emanazione della legge Merli (legge n.319/1976) ha duramente impegnato l’amministrazione comunale di allora che all’inizio degli anni 80 ha acquisito gratuitamente l’impianto di proprietà degli allevatori e poi, con il contributo fondamentale della Regione, ha provveduto ad effettuare i necessari interventi di miglioramento e di adeguamento utilizzando i fondi FIO per sostenere un settore produttivo di primaria importanza per l’economia e l’occupazione.
Le imprese agricole-zootecniche erano perfettamente integrate anche con il settore della trasformazione e commercializzazione grazie alla presenza di un salumificio cooperativo dove i soci erano gli allevatori locali.
Tutto questo oggi non c’è più. Ci sono invece i mangimisti che vogliono fare i padroni ricorrendo anche a sistemi non tanto leciti come si è visto. L’imprenditoria locale è stata messa ai margini dalla amministrazione comunale che con ordinanze e provvedimenti vari, messi in discussione dal GIP, ha fatto opera di selezione. Gli imprenditori locali sono stati ridotti a fare la manovalanza e presi per il collo con i contratti di “soccida”.
Come detto c’era una volta un salumificio sociale che guarda caso è stato diretto da una persona che nel 1980 ha fatto il candidato sindaco nella lista sostenuta dall’attuale Sindaco Marcantonini.
Ma che cosa vanno farneticando queste persone?
Durante la nostra amministrazione di sinistra le cose, anche se con diversi problemi, marciavano abbastanza bene. Non era stato escluso nessun allevatore e l’impianto di depurazione produceva tanto biogas che trasformato in corrente elettrica garantiva introiti per oltre un miliardo di lire alla CODEP.
Tutto questo oggi non c’è più e dal 2004 si sono accumulati tanti di quei problemi da costringere la Procura della Repubblica ad intervenire.
L’anno 2004, preciso, è un anno chiave, un anno di svolta, perché finisce l’amministrazione Marcantonini di sinistra e subentra il sindaco ambientalista, Dipietrista, che è stato colui che, poco prima della dipartita (2006), ha provveduto a segnalare i problemi degli allevamenti e del depuratore ai Carabinieri del NOE.
Il 2004 dico che è un’ anno di svolta perché è l’anno in cui vengono collaudati i lavori di ampliamento del depuratore utilizzando i fondi del Piano Triennale per l’Ambiente 1994/1996. Il collaudo tecnico-amministrativo effettuato da una commissione di esperti (due ingegneri e un alto dirigente della regione) è costato oltre 60 mila euro e risale al febbraio 2004 (determina dirigenziale 1139/2004). Il collaudo ha di fatto riconsegnato l’impianto nelle mani della amministrazione Frascarelli. La gestione dei lavori come noto era stata affidata all’ESAU o ARUSIA che sia, e fra i lavori che dovevano essere eseguiti era previsto il rifacimento della laguna di stoccaggio dei liquami zootecnici dichiarata rovinata sin dalla fase progettuale del 1995 (La Codep si era impegnata ad eseguire i lavori a proprie spese).
Allora ci sono responsabilità diffuse dove, a mio parere, i meno responsabili sono proprio gli amministratori precedenti che invece sono stati gli unici in grado di recuperare ingenti risorse (FIO e PTA) mentre gli attuali hanno fatto solo chiacchiere e promesse.
Da un più dettagliato esame dei fatti, dopo gli interventi dei soli consiglieri di PRC e Verdi (consiglieri Vinti e Dottorini) che da tempo hanno denunciato lo stato di crisi e di mala gestione dell’impianto di depurazione di Bettona, caso che è esploso puntualmente, quello che voglio rimarcare è la latitanza dell’assessore all’ambiente Bottini e della Presidente della Regione Lorenzetti che, a questo punto, dovrebbe forse dare qualche spiegazione sul provvedimento con cui ha ordinato lo stoccaggio dei residui dell’esplosione di Campello sul Clitunno in quella laguna che alla luce dei fatti odierni non era mai stata riparata.
Sicuramente le responsabilità del passato devono essere ricercate ma voglio ribadire, per quanto precedentemente riferito, che quelle relative ai “trent'anni di sfascio”, come ha denunciato l’attuale Sindaco Lamberto Marcantonini, sempre che sussistano, sono ben poca cosa rispetto a quel che è successo dopo il 2004, cioè dopo la consegna dell’impianto di depurazione ampliato. Prima degli arresti recenti va ricordato che nel 2007, poco dopo l’insediamento del centro-destra a Bettona, è stato eseguito un provvedimento di sequestro del cantiere aperto per realizzare una seconda laguna in un terreno tutelato, scaturito nell'ambito di una inchiesta giudiziaria che ha coinvolto anche il Sindaco in quanto egli aveva emanato la famigerata “Ordinanza n°46”.
Comunque la situazione ambientale ed occupazione a Bettona richiede immediati interventi delle istituzioni Regionali e Provinciali. Per tale ragione sono stati programmati incontri tematici per fare il punto sulla situazione e per individuare puntuali soluzioni.
Come affermato in più occasione Rifondazione Comunista tutta sostiene nell’immediato la necessità:
• di revocare alla Società Co.Dep Bettona la gestione dell'impianto Reflui zootecnici in base a quanto previsto dall'Art. 13 della convenzione stipulata in data 29.05.1993. Determinazione (In data 11.08.2009 noi consiglieri comunali di opposizione abbiamo chiesto, al fine di discutere della questione in oggetto, la convocazione del Consiglio Comunale, che dovrà tenersi entro venti giorni)
• di chiedere le dimissioni del Sindaco e della giunta
• di dire chiaramente no alla seconda laguna;
• di procedere al risanamento e messa a norma della laguna esistente;
• di ridurre sensibilmente il carico di suini in relazione alla effettiva possibilità di un corretto smaltimento dei reflui trattati e depurati;
• di privilegiare gli allevatori locali che possiedono la qualifica di imprenditori agricoli a titolo principale;
• di affidare la gestione del depuratore a soggetti terzi dagli allevatori prevedendo la presenza dei rappresentanti dei cittadini organizzati in comitati;
• di attivare specifiche iniziative per realizzare la cosiddetta “filiera corta” al fine di concentrare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti eliminando i costi di intermediazione.
Per una più approfondita illustrazione della posizione del Partito di Rifondazione Comunista di Bettona si allega un documento che intreccia le problematiche agricole-zootecniche con le scelte urbanisti operate e nettamente contrastanti con quanto previsto dal Piano Regolatore del comune di Bettona approvato con i soli voti del centro-destra.
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