ROMA - Il ministero dell'Istruzione ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio sull'ora di religione. E' quanto ha annunciato il ministro Mariastella Gelmini. "La religione cattolica - ha detto il ministro - esprime un patrimonio di storia, di valori e di tradizioni talmente importante che la sua unicità deve essere riconosciuta e tutelata. Una unicità che la scuola, pur nel rispetto di tutte le altre religioni, ha il dovere di riconoscere e valorizzare". "I principi cattolici dunque, che sono patrimonio di tutti, vanno difesi da certe forme di laicità intollerante che vorrebbero addirittura impedire la libera scelta degli studenti e delle loro famiglie di seguire l'insegnamento della religione. Per questo ho deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar. Sono fiduciosa che, come è accaduto altre volte in passato, il Consiglio di Stato possa dare ragione al ministero e all'ordinamento in vigore". Già nel 2007 il Consiglio di Stato ha ribaltato un analogo pronunciamento del Tar sull'ora di religione.
"In Italia vi è piena libertà di scegliere se frequentare o meno l'insegnamento della religione. Non si comprende perché qualcuno voglia limitare questa libertà". E' quanto ha detto il ministro Mariastella Gelmini, secondo la quale è "ingiusto discriminare la religione cattolica". Secondo il ministro, "l'ordinanza del Tar determina un ingiusto danno nei confronti di chi sceglie liberamente di seguire il corso" di religione cattolica. "Il Tar del Lazio ha sostenuto che per chi non sceglie l'insegnamento della religione cattolica può configurarsi una situazione di svantaggio. Tale tesi non è condivisibile in quanto l'insegnamento della religione cattolica non costituisce un credito scolastico ma un credito formativo e non incide quindi in maniera diretta sul voto finale. E' pertanto davvero incomprensibile - ha ribadito Gelmini - che solo la religione cattolica non debba contribuire alla valutazione globale dello studente tra tutte le attività che danno luogo a crediti formativi".
ANM, DA CEI CRITICHE GENERICHE
"E' legittimo che i provvedimenti giudiziari possano essere criticati e noi non possiamo che ribadirlo, purché le critiche siano espresse nel rispetto di chi emette i provvedimenti. Colpiscono, nel giudizio espresso da monsignor Diego Coletti, quelle critiche che suonano solo come affermazioni generiche nei confronti di tutta la magistratura, e questa è una cosa che sentiamo molto". Così Luca Palamara, presidente dell'Anm, ha commentato l'intervento di monsignor Coletti, presidente della Commissione episcopale sull'educazione cattolica, alla sentenza del Tar del Lazio sull'ora di religione.
INSEGNANTI, RICORREREMO IN APPELLO
Gli insegnanti di religione ricorreranno in appello contro la sentenza del Tar che li esclude dagli scrutini e dall'attribuzione dei crediti per gli studente. Lo ha annunciato, parlando a Radio Vaticana, Orazio Ruscica, segretario dello Snadir, il sindacato autonomo degli insegnanti di religione.
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