I clamori suscitati dalla vicenda giudiziaria che ha investito negli ultimi giorni il digestore di Bettona stanno occupando ampi spazi nei dibattiti dell’opinione pubblica, come dimostrano gli articoli e gli approfondimenti presenti nei principali quotidiani umbri, così come la chiusura della struttura di Olmeto per motivi tecnici. Non compete, per quanto riguarda Bettona come ovvio, a Coldiretti entrare nel merito della questione, dai profili alquanto complessi e delicati, se non riporre completa fiducia nell’operato della Magistratura affinché si faccia completa chiarezza. Spetta, invece, ad una forza sociale quale è Coldiretti, per entrambi i casi, indirizzare ogni sforzo per evitare che con l’acqua sporca, ove accertata, venga buttato via pure il bambino: è infatti forte la preoccupazione che l’indagine , che deve fare il suo corso, così come la chiusura di Olmeto e la proposta di sperimentazione richiesta alle imprese, finiscano involontariamente per travolgere, in modo irreparabile, la zootecnia umbra, a cominciare da quella suinicola. Pur essendo consapevoli che l’attuale situazione rende più marcate le emozioni rispetto ad altri ragionamenti, la responsabilità di rappresentare le molte aziende zootecniche operanti nella regione Umbria impone tuttavia di intervenire nell’interesse di quanti hanno investito nel settore, creando occupazione e contribuendo a dare valore aggiunto all’economia dell’Umbria. Piuttosto le vicende di questi giorni devono rappresentare, secondo Coldiretti, l’occasione per costruire un progetto di rilancio e valorizzazione della zootecnia umbra, a vantaggio della intera collettività. Un progetto che per Coldiretti deve porre al centro di ogni azione ed iniziativa un modello di zootecnia fortemente legata al territorio, sostenibile ambientalmente, e che partecipi alla creazione di filiere corte al pari delle altre produzioni di qualità che esprime la agricoltura umbra. Per queste ragioni Coldiretti Umbria ha incontrato questa mattina l’assessore Liviantoni chiedendo l’immediata costituzione di un tavolo tecnico nel quale siano coinvolti tutti gli attori istituzionali, per scongiurare la messa in liquidazione della suinicoltura umbra ed inoltre presenterà una proposta di legge regionale sulla zootecnia con l’obiettivo di qualificarla ulteriormente e renderla maggiormente competitiva. Condividi