PERUGIA – Con un ordine del giorno il consigliere provinciale del Prc Luca Baldelli si occupa della “Decisione dell’azienda Umbra Acque S.P.A. di applicare il deposito cauzionale agli utenti che non pagano la bolletta tramite Conto corrente”. “L’acqua è il bene comune primario dell’umanità, la cui fruizione deve essere universale e scevra da qualsiasi manovra speculativa”, si legge nel documento, nel quale si fa presente che “Umbra Acque S.P.A.” ha deciso di attivare un deposito cauzionale, pari al costo di 100 mc di acqua (75 euro), per gli utenti che non adempiono al pagamento della bolletta tramite Conto corrente.
Per Baldelli “questa decisione appare ingiustificata, vessatoria e di dubbia legittimità giuridica, visto che l’azienda Umbra Acque S.P.A. gestisce la distribuzione della risorsa acqua tramite la rete pubblica degli acquedotti, con costi di gestione interamente coperti dalle tariffe applicate e, quindi, senza alcun rischio d’impresa che comporti l’attivazione di depositi cauzionali pagati dall’utenza”.
“Questa misura – sostiene Baldelli - rischia di ricadere sulle fasce più deboli della società, persone anziane, precari, disoccupati, più in generale su quanti non sono grado di aprire e mantenere un conto corrente. I cittadini umbri, come tutti i cittadini italiani, hanno sperimentato negli ultimi anni, con le privatizzazioni che hanno interessato la gestione dell’erogazione dell’acqua, pesanti rincari del servizio, a fronte di miglioramenti qualitativi o inesistenti, o impercettibili, o del tutto inadeguati rispetto ai bisogni dell’utenza e ai canoni di una gestione efficace ed efficiente (vedi il capitolo delle perdite d’acqua lungo la rete di distribuzione, tutt’altro che risolto nonostante i pesanti rincari tariffari)”.
Da qui l’ordine del giorno per impegnare la Giunta provinciale ad intervenire sull’Azienda “Umbra Acque S.P.A.”, affinchè la decisione di istituire il suddetto deposito cauzionale venga annullata, “in considerazione di quanto prima affermato e nella ferma convinzione che le pubbliche istituzioni, pur non direttamente responsabili della gestione del ciclo delle acque (per effetto della Legge Galli del 1994), non possono tuttavia esimersi dal prendere posizione contro misure vessatorie e soprusi commessi a danno dei cittadini”. Baldelli invita inoltre a prendere contatti con i diversi Comuni della Provincia e con le diverse associazioni di utenti e consumatori, costituendo un’estesa rete di relazioni, al fine di rendere più efficace la pressione volta all’abolizione del deposito cauzionale in questione.
Tuesday
11/08/09
08:31