Primi screzi verso il congresso tra le due super-mozioni (Bottini Vs Stramaccioni) che corrono per la segreteria regionale del Partito Democratico. La miccia, seppur con toni pacati, era stata accesa da Alberto Stramaccioni che, in sede di presentazione della sua candidatura, aveva parlato di anomalia di un candidato assessore regionale - unico in Italia - appoggiato da tutti i mambri della giunta regionale. Uno schierarsi che, sempre secondo Stramaccioni, può provocare in caso di militarizzazione del congresso un blocco dei lavori regionali. La risposta dei bottiniani - in un documento a firma di esponenti dei territori umbri - non si è fatta attendere. "Non capiamo, e sinceramente contestiamo, - si evince dal documento - chi afferma che dalla scelta personale di Lamberto Bottini di scendere in campo per la segreteria regionale riconoscendosi nella mozione di Pier Luigi Bersani, ne risulterebbe un rischio per la stabilità della maggioranza di governo alla regione. Guai se si trasferisse in quella sede un confronto che attiene alla vita di un Partito. Sarebbe un tradimento della fiducia degli elettori e un danno per l'intera collettività umbra". E ancora:"Paventare poi addirittura il blocco dell'attività istituzionale appare, per chi ha reso tali affermazioni, quasi come una sorta di invito a farlo. Vorremmo tanto che il dibattito, il confronto tra i rappresentanti delle diverse mozioni presentate sia per il congresso regionale che per quello nazionale, fosse squisitamente politico e che da esso alla fine ne derivasse un beneficio comune per tutti e per tutto il partito, quale che sarà la mozione vincente". Quindi, per concludere, non basta evocare un confronto serio e leale, salvo poi dimenticarsene subito dopo. Nicola Bossi Condividi