PERUGIA - “Si tratta di un errore di metodo”: a dichiararlo la Cisl territoriale (Antonio Cascianelli, Serena Sargenti, Angelo Manzotti), la Fnp di Perugia (Giorgio Menghini) e l’Adiconsum regionale (Carlo Bartalini) nel corso della segreteria territoriale tenutasi questa mattina, 7 agosto, riguardo alla questione concernente la richiesta della cauzione o domiciliazione bancaria da parte di Umbra acqua s.p.a.
“In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando –è stato dichiarato- la comunicazione effettuata da Umbra acque relativa alla cauzione per il pagamento delle bollette di consumo risulta inopportuna sia dal punto di vista di metodo che di tempestività. Ogni cittadino deve essere libero di scegliere la forma e la modalità di pagamento senza dover avere alcun obbligo di essere titolare di conto corrente”.
La Cisl sta dando voce a quanti rivolgendosi al sindacato hanno lamentato difficoltà nel pagamento della cauzione o nell’essere obbligati a domiciliare la propria bolletta presso un istituto di credito. Sarebbe stato opportuno, quindi, che Umbra acque e l’Ato 2 avessero attivato un tavolo di confronto con le parti sociali visto soprattutto una non generalizzata applicazione territoriale dell’articolo 21 del Regolamento di gestione del servizio idrico integrato”.
L’analisi della segreteria si è estesa alla Tariffa igiene ambientale (Tia). “Con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009 –hanno dichiarato i segretari- la Corte Costituzionale ha messo la parola fine al problema dell’Iva sulle bollette Tia, stabilendo che si tratta di una tassa e non di una tariffa. E quindi l’Iva non è dovuta sulle bollette: si tratterebbe, quindi, di un rimborso di utenza media di circa 20 euro all’anno. Il nostro auspicio è che gli enti gestori ne prendano atto e detraggano l’Iva dalle fatture, onde evitare il contenzioso per il rimborso. Basilare sarebbe l’applicazione di una Class action, ossia di un’azione collettiva a tutela dei consumatori e utenti, purtroppo non realizzabile perché, ancora una volta, la legge che regola tale materia è stata rimandata dall’attuale Governo a gennaio del prossimo anno”.
La Cisl territoriale, la Fnp di Perugia e l’Adiconsum regionale ribadiscono la propria volontà ad aprire quanto prima un tavolo di confronto che porti risultati concreti per la collettività umbra, in special modo per le fasce sociali più deboli.
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