caprini2.jpg
Rifondazione Comunista non ha partecipato al voto per il bilancio previsionale della nuova comunità montana dell'Orvietano Amerino Narnese Tuderte. Ormai da mesi denunciamo le difficoltà del centro sinistra che non riesce, nonostante i numeri, a garantire una gestione politica dell'ente. L'empasse, determinata in particolare alle vicende del PD orvietano e dell'ex sindaco Stefano Mocio, ha creato una situazione di stallo che rischia, ad oggi, di venire scaricata sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ente. Dopo le elezioni amministrative orvietane la giunta, sulla base della legislazione regionale, viene ad essere composta addirittura da due sindaci di centro sinistra e da due sindaci di centro destra: un pastrocchio politico - istituzionale che poteva e doveva essere evitato. Questo non è successo, anche dopo un tentativo di composizione di un esecutivo nel quale Rifondazione Comunista era stata esclusa completamente e a cui sono mancati i voti di alcuni consiglieri delle stesse forze politiche che l'avevano partorito. Senza entrare nel merito del bilancio, rispetto al quale nutriamo comunque profonde perplessità sulle somme solo promesse dalla Regione dell'Umbria e non ancora erogate, Rifondazione Comunista ha sottolineato come l'assenza di una normale dialettica tra una maggioranza, una esecutivo da essa sostenuto e da un'opposizione rischia di inficiare nell'immediato futuro la funzionalità dell'ente. Per questo non abbiamo votato un documento di cui pochi erano a conoscenza, potevamo votare contro ma per grande senso di responsabilità e preoccupati per le sorti dei dipendenti, abbiamo scelto di abbandonare l'aula al momento del voto che ha visto un sostegno bipartisan di tutte le componenti politiche. Un pastrocchio, appunto, che impone a tutte le forze di centro sinistra di ricostruire al più presto una coalizione che sia in grado di ridare una guida politica all'ente e garantire la piena operatività dello stesso Condividi