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POGGIODOMO - Compleanno importante per il Comune di Poggidomo che compie 200 anni. Era il 1809, infatti, quando, con l’occupazione dello Stato Pontificio da parte di Napoleone, Poggiodomo fu separato da Cascia e riconosciuto come territorio autonomo, compreso nel dipartimento del Trasimeno. La storia di questo castello, noto a molti per essere, con i suoi 160 abitanti, il comune più piccolo dell’Umbria, inizia molto indietro nei secoli, come testimoniano le tracce di epoca protostorica, poi romana e medievali rinvenute sul territorio. Solo dal XII secolo, tuttavia, si avranno tracce di una presenza stabile e continuativa nel territorio del comune di Poggiodomo, le cui vicende iniziano, in questo periodo, ad intrecciarsi con quelle di Spoleto e Cascia, entrambi interessati al predominio sul castello. Nella seconda metà del 1300 il controllo su Poggiodomo passò da Spoleto a Cascia che lo perse, nel 1527, con il Sacco di Roma. Due anni dopo, nel 1529, fu approvato il primo statuto di Poggiodomo che riconosceva, in ogni caso, l’autorità di Spoleto. Fu quindi con l’occupazione dello Stato Pontificio da parte di Napoleone, che Poggiodomo venne riconosciuto amministrativamente come territorio autonomo. Era il 1809. Qualche anno più tardi, la restaurazione pontificia obbligò Poggiodomo e quelle che sono oggi le sue frazioni, Usigni, Roccatamburo e Mucciafora, a formare una propria comunità. Da allora sono trascorsi 200 anni e il sindaco Egildo Spada ha ritenuto importante ricordare l’ottenimento di quell’autonomia che portò, nel 1816, alla costituzione del Comune vero e proprio. I festeggiamenti si terranno il 18 agosto e prevedono una rivisitazione delle tradizioni popolari del luogo, con canti insieme al gruppo Sonidumbra, ed un “rinfresco rustico” a base di prodotti tipici del territorio. Condividi