PERUGIA - “La situazione legata alle indagini in corso a Bettona ci appare ogni giorno più preoccupante. Occorre convocare alla prima data utile una seduta straordinaria del Consiglio regionale per affrontare in modo aperto e senza unanimismi di facciata le possibili vie d’uscita da una situazione grave per i danni che ha provocato all’ambiente e alla credibilità delle istituzioni, almeno in alcune sue articolazioni”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale, torna sull’inchiesta avviata dalla Procura di Perugia sul depuratore di Bettona e propone la convocazione di un Consiglio regionale straordinario, da tenersi alla ripresa dei lavori consiliari, che possa pervenire anche all’istituzione di una commissione d’inchiesta in grado di valutare i danni provocati all’ambiente e alla salute, i probabili conflitti di interesse dei tecnici locali dell’Arpa e le eventuali responsabilità politiche. “I capi d'imputazione che vengono contestati – aggiunge il presidente della Commissione bilancio e affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - sono della massima gravità e ci raccontano di un territorio violato e inascoltato per troppo tempo, di supponenze e arroganze che per anni non hanno trovato alcun argine. Per questo noi Verdi e civici ci rendiamo disponibili da subito a presentare una proposta di legge, da discutere al primo Consiglio utile, per l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia piena luce sul danno ambientale e paesaggistico che il territorio di Bettona sta vivendo e accertare se vi siano state responsabilità politiche o negligenze, soprattutto da parte dei vertici locali dell’Arpa. Chiediamo ai gruppi di maggioranza e - perché no? - anche di opposizione di sottoscrivere la proposta di legge e di coinvolgere nella stesura dei punti cardine che la commissione dovrà affrontare anche i comitati locali e le associazioni ambientaliste”. “Da anni – ricorda Dottorini - denunciamo, assieme ai comitati locali e alle forze politiche più responsabili, lo scempio ambientale e le possibili ripercussioni sulla salute di una gestione quanto meno discutibile dell’intera filiera degli allevamenti suini. Il triste evolversi di questa vicenda ci dimostra che in tanti anni sono stati prodotti danni enormi all’ambiente e alla credibilità delle istituzioni, in nome di un profitto garantito a pochi soggetti e a discapito della collettività. Per questo sarebbe opportuno, alla luce delle ultime vicende, trovare le modalità per rimettere in discussione quanto deciso poche settimane fa da un Consiglio regionale che, con il solo voto contrario di Verdi e civici e Prc, ha di fatto avallato la posizione del Comune di Bettona, che ora si trova proprio al centro della bufera giudiziaria”. “Indagini come quelle che oggi vedono coinvolte diverse decine di persone – conclude il capogruppo dei Verdi e civici - devono farci capire, se ancora ce ne fosse bisogno, che non è possibile aggirare le regole e che l’economia dell’Umbria trova il suo perno nella filiera turismo-ambiente-cultura. E l’Umbria non può accettare di veder messa in discussione la tutela dei suoi gioielli ambientali e culturali”. Condividi