di Moreno Caporalini
Direzione regionale PD Umbria
Ora che, accanto a quelle nazionali sono ufficiali anche le candidature alla segreteria regionale, si apre per il PD Umbro la sfida più impegnativa, quella che si vince o si perde tutti insieme. Mi riferisco alla nostra capacità di far vivere questo importante passaggio democratico come una grande occasione per l’Umbria e per quanti nella nostra regione sentono il bisogno di ragionare con rigore, passione e senza pregiudizi delle sue prospettive.
Per questo mi sento di aggiungere alle riflessioni fatte in queste settimane due proposte concrete:
1- I sostenitori delle mozioni nazionali, sono certo che quelli che come me si riconoscono nella proposta di Franceschini lo faranno, si adoperino per creare tante occasioni e sedi di incontro con i territori e le categorie sociali, possibilmente su temi specifici, oggi il dibattito sulle gabbie salariali ci ripropone come decisivo quello del lavoro e del salario. Il dibattito solo nel PD, tanto più solo dentro le mozioni, non serve a nessuno.
2- In parallelo scegliamo insieme i quattro o cinque temi attorno ai quali intendiamo aprire un cantiere aperto di confronto politico e culturale, che metta in circolazione idee, punti di vista e percorsi differenti senza preventive contrapposizioni di tipo manicheo. Si trovi insomma il modo di fare una agenda di discussione comune e si definisca un percorso che sia il più aperto possibile così da dare un senso alla competizione fisiologica ,in un partito democratico, e predisporre così il PD a diventare lo strumento nelle mani degli umbri, per porre su basi ancora più solide la loro prospettiva. Per parte mia suggerisco di mettere in questa agenda di discussione: il ruolo delle Università e del sistema formativo più in generale, da quello professionale fino alla alta ricerca; le ragioni anche locali che tengono ai margini della vita economica e sociale dell’Umbria centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi, ricchi di capacità e voglia di fare; la possibilità di rovesciare la prospettiva che porta anche noi a pensare la pubblica amministrazione come un fardello pesante da alleggerire e non invece come una grande potenziale risorsa sulla quale investire; l’obiettivo , infine, di restituire concretamente senso all’impegno civile ed alla partecipazione democratica.
Insomma lavoriamo ad un patto che ci consenta di contrastare insieme il rischio di una deriva personalistica e banalizzante di questo importante appuntamento per la democrazia in Italia ed in Umbria.
Friday
07/08/09
15:47