"Carissima Presidente, l’indagine del Noe e gli arresti sembrano configurare nel territorio di Bettona il quadro di un vero e proprio disastro ambientale. Auspichiamo pertanto necessario che la Regione istituisca una commissione d’inchiesta che vada di pari passo con l’ indagine della magistratura nell’ambito della questione relativa agli allevamenti suinicoli di Bettona". Inizia così la lettera che il fiduciario regionale dell'Italia dei Valori, Paolo Brutti, ha indirizzato oggi alla presidente della Giunta regionale dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti.
Per Brutti "E’ doveroso che vengano chiariti gli aspetti che riguardano eventuali conflitti di interessi ed il coinvolgimento dei tecnici dell’Arpa nell’ambito della indagini e determinati gli affettivi danni che sono stati procurati all’ambiente".
"Abbiamo fiducia nella magistratura e auspichiamo che tutte le responsabilità vengano attribuite con chiarezza al più presto, senza sconti per nessuno", afferma ancora Brutti, a parere del quale "L’azione del Noe che ha portato alle ordinanze di custodia cautelare e agli arresti domiciliari deve spingerci a richiedere la massima chiarezza anche per tranquillizzare la popolazione locale per i rischi derivanti dall'inquinamento". Inolre "E’ evidente che vada anche presa in considerazione l’ipotesi di ridimensionare il volume dei capi relativi all’allevamento suinicolo nel territorio di riferimento".
"Sono anni - nota ancora l'esponente depietrista - che semplici cittadini e associazioni ambientaliste denunciavano le irregolarità che adesso sarebbero state confermate dalle indagini, pertanto chiediamo anche di valutare se non vi sia stata una qualche negligenza a livello politico". "Scoprire che il malaffare sarebbe prevalso su una questione di tale delicatezza, aprirebbe scenari preoccupanti . Pertanto come IdV, da sempre schierati in difesa della legalità e dell’ambiente chiediamo la massima severità nei controlli e negli eventuali provvedimenti".
La lettera così prosegue: "Pensiamo anche che il coinvolgimento e gli arresti domiciliari di Antonio Bagnetti, funzionario dell’Arpa ed oggi anche assessore nella giunta comunale di Bastia rendano necessaria da parte della Regione Umbria la costituzione di una commissione d’inchiesta tesa a stabilire le responsabilità politiche ed amministrative dei soggetti coinvolti e l’esistenza e l’eventuale rimozione di ogni conflitto d’interesse, oltre ovviamente a determinare e quantificare il danno ambientale procurato dall’insistenza sul territorio di tale attività che le indagini dei carabinieri sembrano configurare come illecita".
Per ultimo Brutti spiega di ritenere "che la costituzione della commissione d’inchiesta da parte della Regione possa essere un valido contributo al completo recupero della trasparenza e della completa affidabilità delle azioni dell’amministrazione regionale sulla vigilanza ambientale".
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