CITTA' DI CASTELLO - Angelo Manzotti (Cisl Perugia) e Massimo Venturini (Flai Cgil regionale) rispondono alla lettera del sindaco Cecchini riguardo all’appalto di alcune aree verdi dell’amministrazione comunale di Città di Castello e si rendono disponibili ad un incontro chiarificatore. “Nessun abbaglio per il sindacato: il tema –hanno fatto sapere i segretari- sul quale siamo intervenuti è stato appreso per mezzo stampa dai giornali locali di mercoledì 24 giugno”. “Ad oggi –hanno dichiarato Manzotti e Venturini- non abbiamo ricevuto alcuna lettera da parte del sindaco, ma abbiamo appreso le dichiarazioni del primo cittadino di Città di Castello solo per mezzo stampa. Nell’attuale momento di grande difficoltà e di incertezze che gravano nei confronti delle Comunità montane per effetto del Decreto legge Calderoli, che addirittura prevede l’azzeramento delle stesse, ci saremmo aspettati come sindacato e come lavoratori una maggiore sensibilità da parte degli enti locali, in special modo dal Comune di Città di Castello che ha potuto beneficiare dell’ottimo lavoro svolto dalla Comunità Montana Umbria Nord". "Il rapporto tra l’Ente Montano e l’amministrazione comunale di Città di Castello -spiegano i due sindacalisti - ha consentito, infatti, in passato di esercitare una politica attenta alle esigenze del territorio che ha portato anche alla stabilizzazione di 40 lavoratori precari. Questo era quello che avevamo dichiarato nella precedente nota e non che 'veniva messa a rischio l’occupazione di una quarantina di persone', concetto sul quale ha basato il proprio intervento il sindaco. Nessuno ha dichiarato che fossero a rischio 40 posti di lavoro!”. Manzotti e Venturini hanno sottolineato con decisione che “l’incarico concernente l’area verde di Badiali ad un’azienda poteva benissimo essere affidata alla Comunità Montana. Soprattutto stando il momento di difficoltà, avremmo gradito che l’Ente Montano fosse stato coinvolto soprattutto alla luce delle grandi professionalità presenti nello stesso. Concordiamo con il sindaco sull’importanza di queste aree “come biglietto da visita” anche per i turisti, oltre che per i cittadini”. "Dall’epistola del sindaco, inoltre, apprendiamo, con grande soddisfazione, il fatto che ad oggi non esiste alcun rischio per la convenzione in essere tra il Comune e la Comunità Montana, ma chiediamo che questo rapporto venga maggiormente intensificato anche in virtù del dibattito parlamentare che si svolgerà appena la pausa estiva sul futuro degli enti montani. Qualora il Governo decidesse di assumere decisioni drastiche il sindacato non rimarrà fermo ma metterà in campo tutte le iniziative possibile che possano evitare il ridimensionamento o l’eliminazione delle Comunità Montane che nella nostra regione hanno un ruolo fondamentale e strategico per la politica ambientale e del territorio". "Dalle parole del sindaco –hanno infine concluso con soddisfazione Manzotti e Venturini- si evince che sicuramente l’amministrazione comunale sarà dalla parte del sindacato, dei lavoratori e delle Comunità Montane. Il nostro auspicio –hanno poi aggiunto i segretari- che l’amministrazione comunale di Città di Castello, in quanto entità importante nel territorio dell’Alto Tevere, è che si faccia promotrice di avviare una discussione con tutti gli enti locali presenti nel territorio Umbria Nord per fare le dovute modifiche ai relativi statuti per entrare a pieno titolo nell’ambito territoriale dell’ente montano”. Condividi