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PERUGIA - ''Le manifestazioni storiche sono uno dei piu' grandi patrimoni immateriali della cultura umbra, non solo perche' rivitalizzano la tradizione e il senso di coesione sociale all'interno di una comunita', ma perche' sono in grado di produrre notevoli ricadute economiche e promuovere il territorio''. Questo il commento dell'assessore regionale alla Cultura Silvano Rometti dopo l'approvazione in Consiglio regionale della legge che regola l'elenco delle manifestazioni storiche in Umbria. ''Si tratta - ha detto - di un passo decisivo per disciplinare una materia molto delicata e sentita e che per l'Umbria rappresenta una risorsa importante da valorizzare. La stessa creazione di un calendario per i tanti eventi che si tengono in Umbria durante l'anno consentira' meno sovrapposizioni, come avvenuto per il settore dello spettacolo. Soltanto le manifestazioni che entreranno a far parte dell'elenco - ha aggiunto - d'ora in poi potranno essere ammesse ai finanziamenti. Saranno privilegiate soltanto quelle a rilevanza nazionale ed internazionale, che si siano svolte per almeno cinque anni consecutivi e che rispettino determinati canoni storiografici. Le iniziative dovranno valorizzare soprattutto i centri storici e privilegiare i prodotti tipici delle citta'''. ''In questo contesto - ha detto ancora Rometti - la legge regionale riconosce un ruolo particolare alla Festa dei Ceri, dedicandogli un apposito articolo, in cui viene riconosciuta come la piu' arcaica manifestazione dell'identita' culturale regionale. Non e' un caso che i tre ceri siano da tempo il logo della Regione Umbria''. Dopo l'approvazione della legge, la Giunta si dotera' di un regolamento attuativo, che attraverso una serie di criteri regolera' la sua applicazione, compreso il particolare statuto della Festa dei Ceri. La verifica dei requisiti sara' garantita da un Comitato tecnico-scientifico, composto da quattro soggetti, un esperto di storia regionale, uno di giochi storici e due dirigenti del turismo e del settore cultura e spettacoli. Condividi