VINTI. Avrei preferito, invece di arrivare a questo punto, che la mia interrogazione del 26 maggio 2008 avesse avuto una risposta da parte della Giunta regionale, non c’è stata, purtroppo, e oggi ci troviamo ad affrontare un problema in maniera alquanto insolita e io direi anche impropria. Insolita perché? Perché questo è un problema annoso che ha visto la politica interessarsi alla vicenda con diverse sfaccettature a diversi livelli; ha visto una presenza costante della Procura della Repubblica di Perugia, dei NOE in quel territorio, sanzionando via via in maniera pesante gestioni, cantieri, situazioni ambientali, commerci e smerci. Non ci nascondiamo, abbiamo apprezzato che il protocollo definito dall’Assessore Bottini, per molti versi, segnò un passo in avanti, anche se era incompleto, se non arrivava alla soluzione dei problemi che erano due o tre, ma purtroppo significativi, e che quel protocollo incompleto lascia del tutto insoluti: la questione della edificazione della seconda laguna; la questione della gestione degli impianti; la questione del rapporto con i comitati per l’ambiente locali; e invece ha fatto dei passi in avanti rispetto agli impegni che sono stati assunti sul livello sopportabile dal territorio per la quantità degli allevamenti. Quello che, però, ad oggi risulta in qualche maniera strumentale la presentazione della mozione del Centrodestra è che tra l’approvazione in Giunta della definizione del protocollo e questa discussione c’è stata una svolta copernicana, e sembra che qui nessuno ce lo voglia ricordare o fa finta di non ricordarselo, e cioè: rispetto a una discussione che è andata avanti e si è articolata con scontri furibondi, rotture, Procure della Repubblica, Carabinieri, blocchi dei cantieri etc. etc., il Comune di Perugia definisce un documento con alcuni settori dell’Università con il titolo “Progetto di ristrutturazione per l’adeguamento, la riqualificazione energetica e territoriale dell’impianto consortile Codep di Bettona”, per cui siamo di fronte a una modifica del merito della questione. A me non sembra chiaro come, a fronte di questa modifica del contenuto del rapporto e della contesa in atto, da un lato, ci sia la richiesta, attraverso la mozione, che quel contenuto sia incapsulato nel protocollo, seppur inadeguato e insufficiente, e che nel giro di due ore quel protocollo viene bypassato e superato con un ordine del giorno; un ordine del giorno che, a mio avviso, non supera le difficoltà che sono invece in qualche misura anche colte dentro il dibattito, e cioè tutta la vicenda della laguna, tutta la vicenda della gestione, tutta la vicenda del rapporto con i comitati e con la popolazione. Per quanto ci riguarda pensiamo che il progetto avanzato dall’Amministrazione comunale di Bettona ci ponga di fronte alla necessità di fermare le bocce e di valutare attentamente i risvolti economici, sociali, ambientali che questo progetto determina, che questo progetto non può essere così imposto senza un rapporto con chi è stato un soggetto della salvaguardia ambientale in questi anni sul territorio, che questo Consiglio regionale, paradossalmente, definisce un ordine del giorno, senza tener conto delle novità che sono intercorse dall’approvazione in Giunta del protocollo ad oggi. Se questo è il meccanismo, qui c’è qualcosa che non quadra, ma che non quadra sul serio, cioè ci troviamo di fronte al fatto che c’è una modificazione radicale dell’orientamento del Comune di Bettona e oggi parliamo di altre cose. Io penso sia una discussione ipocrita che nasconde qualcosa, niente affatto convincente, molto poco trasparente. Lo so che è una questione complessa, lo so che è una questione che attiene le specificità produttive di un territorio. So bene che si vanno a ledere degli interessi, so bene che tutti gli allevatori non sono uguali, perché ci sono i grandi e i piccoli allevatori, so bene che ci sono i proprietari che risiedono su un altro comune che però tengono gli allevamenti a Bettona e che magari sono difesi rispetto ai piccoli allevatori di Bettona che non sono difesi; ma noi non possiamo far finta che tutto questo non c’è, non possiamo far finta che stiamo parlando di una cosa dietro - il collega Baiardini mi perdonerà - un ordine del giorno che può essere letto in centomila modi, ma che non è chiaro, perché non si capisce dove si vuole andare, non si capisce quale mandato dà a questo Consiglio regionale, alla Giunta. Se fosse una cosa che non avesse attraversato, lacerato, è talmente lacerata la città e Bettona che è governata da una minoranza del 30%, e c’è il 70%, la stragrande maggioranza della popolazione, che sta all’opposizione e una parte significativa della questione risiede su queste vicende. Adesso noi facciamo finta e ce la sbrighiamo con una presa di posizione che non risolve affatto i problemi e che nonostante i nostri intendimenti non è che paradossalmente ci fa fare un passo in avanti, ma ci ingarbuglierà e ci ingarbuglia di più la questione. Non so se c’è questa consapevolezza su quello che stiamo facendo, perché se togliamo una cosa come il protocollo, che è anacronistico perché il mondo, nel frattempo, in questi mesi è cambiato rispetto agli intendimenti dell’Amministrazione comunale di Bettona, che cosa vogliamo fare oggi non si capisce. Perciò, io penso che gran parte delle argomentazioni del collega Dottorini stiano invece in piedi, perché indicano quali sono le questioni che oggi con questo ordine del giorno ci rifiutiamo di affrontare, e chi vota a favore deve sapere che non vota niente, vota un rinvio, vota un rinvio della questione, che lascerà scontenti gran parte della popolazione, dei soggetti economici protagonisti della vicenda. Se non c’è la chiarezza su una linea di marcia, io penso che non facciamo un buon servizio alla nostra comunità e per questi motivi non ci sarà il voto favorevole del Gruppo di Rifondazione. Grazie. Condividi