TERNI - ''Grande preoccupazione e assoluto dissenso'' esprimono, in una dichiarazione congiunta, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l'assessore Sandro Piermatti, commentando la lettera, inviata anche ai Senatori Mauro Agostini e Anna Rita Fioroni, con la quale l'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, annuncia che ''non sussistono le condizioni per saturare la capacita' produttiva dell'Officina manutenzione veicoli di Terni, che risulta fortemente decentrata rispetto ai principali flussi di trasporti continentali e di conseguenza ne e' stata prevista la chiusura''.
Il giudizio fortemente critico e negativo del sindaco e dell'assessore in riferimento alle scelte di Trenitalia ''non puo' in alcuna maniera essere mitigato - spiega una nota del Comune di Terni - neanche di fronte all'assicurazione che 'non ci sara' comunque alcuna ripercussione ne' sul servizio, ne' per i lavoratori di Trenitalia che saranno utilizzati in altri impianti aziendali''.
''L'impianto infatti - affermano Di Girolamo e Piermatti - occupa attualmente 35 lavoratori (14 ferrovieri e 21 dipendenti di ditte esterne collaboratrici) ed effettua manutenzione dei carri ferroviari e ferrocisterna, collocandosi tra i primi stabilimenti italiani per produttivita', dopo aver acquistato
esperienze anche sulle locomotive diesel da manovra, e quindi appare sciagurata e priva di senso ogni decisione che ne possa prevedere la chiusura. Terni, anche in considerazione del fatto che risulta essere una delle prime dieci stazioni italiane per movimentazione merci, soprattutto grazie alla presenza sul territorio di una quindicina di multinazionali manifatturiere - tra cui Ast-ThyssenKrupp ed i poli di industria chimica di Terni, Narni e Nera Montoro - e' candidata ad assumere un ruolo fondamentale per lo sviluppo locale e del Centro Italia, in raccordo con la piattaforma logistica di Maratta e con l'interporto di Orte, valorizzando al massimo il trasporto su rotaia. Qualsiasi tentativo di privare dell'Omv la nostra realta' rappresenta anche un insopportabile spreco di risorse economiche, in questa fase di grave crisi, dal momento che l'Officina di Terni e' stata recentemente modernizzata con ingenti investimenti finanziari: il disimpegno e il voler portare l'impianto a Livorno equivale ad una scelta piu'
politica e punitiva nei confronti del nostro territorio che corrispondente ad una seria logica di mercato. Metteremo in campo ogni iniziativa, chiamando alla mobilitazione l'intero sistema istituzionale, politico e sindacale, per scongiurare questa improvvida decisione che contrasta con gli interessi non solo di Terni ma dell'intero Paese''.
Come primo atto di questo impegno di mobilitazione, Di Girolamo ha inviato al Prefetto di Terni, Sabatino Marchione, una copia della lettera ricevuta da Trenitalia per informarlo e sollecitare un suo autorevole intervento nei confronti del Governo.
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