Il consigliere del Prc al Comune di Perugia, Carlo Fabbri, interviene sulla questione Università entrata prepotentemente nelle cronache politiche regionali affermando in un suo comunicato che "La classifica stilata dal governo sulle università italiane è del tutto sbagliata, si basa su criteri economici che non tengono affatto conto delle eccellenze espresse dal corpo docente e dai servizi agli studenti".
"È indubbio che in passato - ammette Fabbri - sono state intraprese strade che si sono rivelate sbagliate", ma si è poi "avviato un lavoro attento, da parte degli organi accademici, per correggerle: i criteri adottati dal Ministero, per la redistribuzione dei fondi, non tengono conto di come l'Università italiana, in questi ultimi anni, abbia dovuto sopperire alle carenze di riforme inadeguate rispetto all'Europa e a tagli consistenti nella ricerca e nell'ammodernamento delle strutture. In questo quadro l'Università degli Studi ha tentato di contrastare la strada dell'abbandono decisa da governi di vari colori anche con scelte coraggiose e mai scontate".
Il consigliere comunale di Rifondazione Comunista condivide perciò quanto affermato dal sindaco Boccali che, "esprimendo preoccupazione per la vicenda ha ribadito il ruolo centrale dell'Università nella vita culturale e sociale della città: a queste dichiarazioni afferma quindi - non solo do il mio sostegno ma aggiungo che senza un intervento serio, di contrasto alle logiche privatistiche della destra, grazie al quale la città di Perugia dovrà sfruttare al massimo il portato scientifico, cultuale e anche di sviluppo economico che inevitabilmente l'ateneo perugino porta con se, il rischio di perdere per sempre questa grande istituzione è più che mai alto".
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