Rifondazione Comunista dell'Umbria ritiene che per difendere i diritti del lavoro occorre un sindacato forte e autonomo dai governi, dai partiti e da confindustria, in Umbria e in Italia.
La CGIL di Perugia, decide in modo arbitrario di schierarsi apertamente con una componente del congresso del PD e diventare una corrente del partito democratico, cioè lo stesso partito che in questi anni non mai aderito agli scioperi e alle vertenze che il sindacato ha proclamato.
In un momento così difficile, di grave crisi economica, quando migliaia di aziende chiudono e migliaia di lavoratori ogni giorno perdono il posto di lavoro, i salari, le pensioni e inevitabilmente perdono sempre di più il proprio potere d'acquisto, 25 dirigenti della CGIL di Perugia si preoccupano di appoggiare la mozione Bersani al congresso del PD, invece di preoccuparsi della drammatica questione sociale o dei problemi dell'inclusione e dell'esclusione, dei diritti e delle disuguaglianze.
Nel mentre il governo di destra relega la CGIL in una posizione del tutto marginale, non riconoscendogli la dignità di interlocutore sociale, alcuni importanti dirigenti sindacali di Perugia, di fronte a tale offensiva politica delle destre, decidono di fatto una via di fuga verso una posizione di subalternità ad una parte del Partito Democratico. L' autonomia del sindacato, come fondamento della libertà dei lavoratori, che ha caratterizzato la storia della CGIL, dove è andata a finire? L'autonomia sindacale si fonda sul fatto che la dinamica sociale non è mai una semplice riproduzione della dinamica politica e che i due piani si incrociano, ma non si devono mai sovrapporre. L'autonomia non è estraneità o autosufficienza dal quadro politico, ma è la capacità di interagire con il contesto politico, di essere un elemento di sfida e di stimolo, per imporre alla politica la centralità del lavoro. Si può viceversa, come pensa il segretario della Camera del Lavoro di Perugia, intendere l'autonomia in modo passivo e subalterno, poiché così il sindacato si ritaglia un un suo piccolo ambito di competenza che è meramente burocratico, lasciando che la politica sviluppi senza interferenze la sua funzione generale.
Rifondazione Comunista ritiene necessario che a cominciare dai lavoratori e dai dirigenti della Cgil di Perugia si avvi una riflessione sulla strada intrapresa dai 25 firmatari del documento in appoggio a Bersani, e più in generale sull'autonomia e subalternità del sindacato dalla politica e dai grandi poteri economici: oggi più che mai c'è la necessità di rilanciare un efficace offensiva sociale, cercando di rilanciare il mondo del lavoro fronteggiando la sua frammentazione.
LUCIANO DELLA VECCHIA
Segreteria regionale Prc – Responsabile Lavoro
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