Se il Pdl di Bastia piange l'arresto del suo neo-assessore Antonio Bagnetti, anche quello di Assisi non ride.
Anche da queste parti, come noto, sono arrivati i primi avvisi di garanzia.
Ma soprattutto ad Assisi i seguaci di Berlusconi continuano a litigare. Anzi, ora cominciano a volare gli stracci. Bartolini non sopporta più Ricci, Ricci non sa più cosa fare: tutti lo tirano per la giacchetta, chi gliele dà e chi gliele promette.
Leonardo Paoletti scrive chiaramente che l'Amministrazione di Assisi non ha fatto nulla per il turismo: peccato che è lui l'assessore al turismo. Vari componenti della maggioranza (Cannelli, Zibetti, Freddii, ma anche il neo-consigliere provinciale Morani) che non tollerano più l'arroganza di Bartolini.
Nessuno però si dimette o sbatte la porta perché la greppia è grande e c'è posto per tutti.
In tutto questo Assisi è al degrado: crisi turistica epocale, esercizi commerciali che chiudono, città sporca, con lavori pubblici male organizzati che rendono difficile la vita sia dei cittadini che dei turisti.
Una politica urbanistico-edilizia da profondo sud: fatevi una passeggiata dallo stadio comunale di Assisi verso l'abazia di S.Benedetto e poi, se avete tempo, scendete dalle Carceri e cominciate a guardarvi intorno. Volendo, andate a dare un'occhiata anche verso il colle delle Viole: stanno massacrando il territorio e cementificando tutto il possibile e forse più del possibile.
E' il declino di un ciclo amministrativo devastante, che si protrae da più di 12 anni e che ha portato qualche buona cosa a Santa Maria degli Angeli (ma non ne siamo sicuri) e che ha lasciato macerie altrove. Un terremoto molto peggiore di quello del 1997.
Un ciclo è finito e un'alternativa deve prepararsi. Bisogna costruire una città più ricca, più divertente, più solidale, più trasparente e pulita.
Grande iniezione di risorse per il turismo (almeno un paio di iniziative di risonanza internazionale opportunamente veicolate attraverso tv e stampa, agenzia di comunicazione, realizzazione di pubblicazioni a scopo divulgativo), organizzazioni di spazi sociali (si attivino i tanti immobili già pronti e inutilizzati, asili nido), spazi di verde attrezzato (dal pincio ai vari giardini comunali), politica ambientale seria (raccolta dfferenziata 'porta a porta', investimento sulle fonti alternative a cominciare dal solare, avviare il progetto 'città a rifiuti zero'), investimento sulle reti tecnolgiche (wi-fi su tutto il territorio comunale), valorizzazione delle manifestazioni locali di maggiore, spessore (Calendimaggio, Cambio festival, Piatto di Sant'Antonio, etc...), spazi per la valorizzazione della capacità artistiche e culturali del territorio, rilancio del ruolo ecumenico della città sui temi della pace e della solidarietà.
Insomma un innesto di vitalità e di nuove energie, con il coinvolgimento dei tanti cittadini che ormai assistono inermi e rassegnati al decadimento di una città-tesoro, di uno dei centri più belli e affascinanti del Paese.
Siamo all'8 settembre, fra poco la Liberazione.
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