PERUGIA - "Sulla questione del PUC 2 vogliamo esprimere i nostri dubbi e perplessità. Si è agito in ritardo, lentamente e senza la partecipazione del territorio, in quanto la scadenza per il 20 ottobre era già frutto di una proroga concessa dalla Regione. Riguardo ai contenuti si trascura il marketing urbano e territoriale (è solo il 3% di tutto lo stanziamento) mentre dovrebbe rappresentare il punto qualificante del PUC di seconda generazione incentrato su sviluppo, insediamenti di attività di servizio rivolte ai cittadini e alle imprese. Sinceramente di pianificazione integrata ne vediamo ben poca". Questo il giudizio sospensivo espresso dal circolo Prc "Dino Frisullo" di Magione sul provvedimento varato dalla Giunta regionale che così prosegue: "Da un punto di vista del consumo del territorio Magione è già molto avanti: il PRG è fermo in provincia, vedasi la famosa lottizzazione di Montalcino. L’urbanistica non è solo volumetria, e la ricchezza di un paese non si misura dal numero di metri cubi realizzati sul suo territorio. Vogliamo ricordare, vista anche la bolla speculativa immobiliare che ha innescato una delle più grandi crisi del capitalismo mondiale, che è finito un ciclo edificatorio il quale negli ultimi venti anni ha distribuito prosperità e ricchezza, ribadiamo: noi lo consideriamo esaurito". "La nostra critica - è la conclusione - sia uno spunto alla riflessione e ad una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio agricolo, urbano e suburbano, lontano da mire speculative che non apportano ricchezza alla comunità ma al contrario la impoveriscono e creano anche dei costi sociali enormi, non vogliamo male all’edilizia ma pensiamo solamente ad un nuovo modello di sviluppo dove la qualità della vita dei cittadini sia elemento fondante di qualsiasi politica". No alla sindrome di Cassandra. Da parte sua il segretario magionese di Rifondazione Comunista, Nicola Sportoletti, ha così commentato la bocciatura del Puc comunale da parte della Giunta regionale: "Sulla questione del PUC2 l’avevo detto, con una precisa nota stampa, che ricostruiva l’intera vicenda esprimendo un parere quanto mai profetico e tanto criticato: qualche esponente del PD locale lo definiva delle “baggianate. Invece oggi, alla luce della crisi della politica, e nella sua strutturale complessità la mia profezia la possiamo tradurre in talento. Come segretario ho saputo immaginare scenari impensati prima e meglio degli altri attori politici. Avere questa lungimiranza in politica si traduce semplicemente in dote preziosa; però dove ci sono situazioni critiche spesso ci si scontra con gli schemi mentali rigidi di taluni politici e amministratori autoctoni che spesso si professano a parole democratici e progressisti. Concludo avvalorando in parte la tesi di Bersani espressa su un articolo intervista de Il Riformista di oggi: “…..va messo in piedi un progetto completo……….Servono alleanze larghe democratiche e di ‘progresso’ …” anche come auspicio per un buon inizio nelle amministrazioni locali dove siamo determinati come pure nella Regione: senza Rifondazione Comunista e tutta la Sinistra di Alternativa non andate da nessuna parte!" Condividi