brundibar.jpg
Orietta Bonifazi SAN GEMINI – L’orchestrina dei bambini e degli animali ha vinto sul perfido suonatore di organetto Brundibár, e i bambini senza un soldo hanno potuto comprare il latte alla loro mamma malata. Il mondo ha preso esempio da questa bella fiaba? L’Operina “Brundibar” di Hans Krása, rappresentata per la prima volta nel campo di concentramento di Terezin, vicino Praga nel 1943, è forse l’evento più atteso del V Campus delle Arti di San Gemini, iniziato il 20 luglio con la direzione artistica di Angela Chiofalo: l’operina andrà in scena domani sera alle 20:45, nell’abbazia di San Nicolò, promossa dall’Associazione Polimnia con la regia di Beppe Chierici, le suggestive scenografie di Piermarino Cella e Max Cardillo, e per interpreti i giovani talenti del Campus. La parte musicale è affidata al Coro di voci bianche diretto da Stefano Mancini e Roberto Dongiovanni e all’Ensemble strumentale del Campus diretta da Andrea Raffanini. L’operina per coro di voci bianche, solisti e orchestra per ragazzi, scritta nel ’41 sul libretto di Adolf Hoffmeister dal compositore ceco Hans Krása per i bambini dell’orfanotrofio ebraico di una Praga occupata dai nazista, venne rappresentata nel ’43 all’interno del vicino campo di Terežin, dove l’anno prima era finito lo stesso Hans Krása. Piacque, e venne ripresa da una troupe cinematografica di Berlino. Aveva aperto una porta sul bene che trionfa nella tremenda realtà vissuta dai bambini del lager. Che però, finite le riprese, vennero deportati ad Auschwitz, dove scomparvero, con l’orchestra e lo stesso Hans Krása, ucciso dai nazisti il 18 ottobre 1944. Un appuntamento con la memoria. Con il male oscuro che è dentro di noi. E per contrasto con la positiva creatività dell’infanzia, anch’essa per fortuna dentro di noi. Ingresso libero, fino ad esaurimento. Condividi