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La strana coppia formata da Pino Sbrenna, candidato sindaco del centrodestra e ora membro dell’opposizione, e il Comunista italiano Pier Luigi Neri sarebbe, secondo indiscrezioni, pronta a riscrivere molti degli articoli del Regolamento del Consiglio comunale di Perugia. Una prima bozza con le proposte di modifica circola già all’interno degli uffici comunali e Umbrialeft è in grado di anticiparvela. Tra le cose più importanti si segnala l’eliminazione, per i consiglieri comunali, della cosiddetta “indennità di funzione”. In soldoni, dello stipendio da consigliere. Ai membri del Consiglio spetterebbe dunque solo il gettone di presenza. Dal comma primo dell’articolo 7 infatti, la proposta prevede l’eliminazione della terza riga, dove in sostanza si concede al consigliere la possibilità di scegliere l’indennità al posto del gettone. Facile prevedere che, su questo punto, si aprirà un fronte polemico. Altra proposta che potrebbe far discutere è quella che attiene l’articolo 10, che riguarda le “Attribuzioni dell’Ufficio di presidenza” e le sue “modalità di funzionamento”. Se fino ad oggi è previsto che, nel caso di disaccordo su di una decisione, all’interno dell’Ufficio di presidenza valga come ultima parola quella del presidente, domani le cose potrebbero cambiare. In caso di disaccordo cioè, il presidente non avrebbe più quel potere decisionale e il suo voto varrebbe esattamente come quello degli altri membri. “In ogni caso – è scritto nella bozza – il presidente conta per uno”. Chissà se il presidente del Consiglio Mariucci è d’accordo. Una proposta di modifica riguarda anche il Gruppo misto, che non potrebbe più costituire un intergruppo o un coordinamento. Per quanto riguarda invece le sedi, il personale, i servizi e attrezzature da attribuire ad ogni gruppo (articolo 17), si propone una intesa preventiva (con l’Amministrazione) all’inizio di ogni mandato che quantifichi e localizzi gli spazi necessari ad ogni gruppo. A decidere, in questo momento, è invece l’Ufficio di presidenza “sentita la conferenza dei presidenti di gruppo”. Rimanendo in tema di dotazioni ai singoli gruppi, si propone che il criterio di assegnazione dovrà essere “tendenzialmente proporzionale”. A carico del Comune poi, oltre ai costi per allestimento, arredamento, pulizia e riscaldamento (che già vengono pagati dal Comune), vanno aggiunti quelli per energia elettrica e bollette telefoniche. Altra proposta di modifica rilevante è quella che attiene la Conferenza dei capigruppo, ossia l’organo consultivo del presidente del Consiglio che ha come suo compito principale quello di definire la programmazione dei lavori dell’aula. Una roba non di poco conto insomma: definire quando discutere cosa è un potere fondamentale. Ebbene, oggi all’interno della Conferenza i capigruppo “pesano” in maniera proporzionale al numero di consiglieri che rappresentano. La bozza invece definisce questo peso proporzionale come “incongruo” ma non indica proposte di modifica specifiche. Condividi