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di Orietta Bonifazi TERNI – Tutt’altro che rosea la situazione del settore alberghiero a Terni. I dati di Confcommercio sono sul filo della perdita: “La media dell’occupazione delle camere per il 2009 è il 42%” ha detto oggi il direttore Leandro Porcacchia, che ha anche sottolineato la variazione percentuale del 2008 sul 2007 per gli arrivi, in calo: “-2,7 nel Ternano e -8,8 nell’Orvietano”. Trend negativo anche per le presenze, scese a -6,8 % a Terni e -10,3% a Orvieto. Un quadro ben diverso da quello esaltante del recente rapporto di Isnart-Unioncamere, che , come ha spiegato il presidente provinciale di Federalberghi, Giunio Marcangeli, “si basa su dati parziali, relativi ai soli tre mesi primaverili, tra l’altro il periodo più vantaggioso, con gli ostelli riempiti dal turismo religioso, e ciò è certo fuorviante”. La situazione è ancora peggiore per La Rupe, come ha rimarcato Giuliano Portarena, presidente di Federalberghi Orvieto, dove il tasso di occupazione delle camere degli alberghi scende addirittura al 28%. Il dato peggiore è quello regionale: a gennaio 2009 ad esempio l’occupazione delle camere in Umbria era del 21,7%, a febbraio addirittura al 21,1, il più basso d’Italia (la media nazionale è del 36,6% con picchi nell’Alto Adige e nel Friuli Venezia Giulia. Per la provincia di Terni, dal Tavolo di Confcommercio si è levato un appello alle nuove amministrazioni, perché oltre a pensare a un alleggerimento della tassazione e al controllo della concorrenza sleale, si sostenga una progettualità per creare strutture ricettive e nuovi eventi di grande attrazione, come quelli di Perugia, capaci di trattenere i turisti nel territorio. “400mila turisti l’anno che vengono a visitare la Cascata delle Marmore sono un fatto importante - ha esclamato Mario Ruozi Berretta, che è stato per anni presidente della Camera di Commercio di Terni -, solo che appena vista la Cascata delle Marmore se ne vanno. Ed è un vero peccato farli scappare”. Condividi