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PERUGIA - Preoccupazione e perplessita' per il secondo posto dell'Ateneo di Perugia nella graduatoria delle Universita' non virtuose e' stata espressa dal sindaco del capoluogo umbro, Wladimiro Boccali anche a nome della citta'. "La citta' ha sempre considerato l'universita' uno dei suoi punti di eccellenza e, soprattutto, un indispensabile motore dello sviluppo civile, culturale, economico", ha aggiunto. Poi "non e' certamente un bel regalo quello che il governo ha fatto all'Ateneo di Perugia all'indomani del suo settecentesimo compleanno - ha affermato - Delle 27 universita' italiane considerate non virtuose, con tagli piu' o meno consistenti dei fondi statali (tutte, tranne due, Brescia e Parma, sono del centro sud) Perugia, inaspettatamente, e' al secondo posto. Evidentemente e' inevitabile la preoccupazione ed anche la perplessita'". "Ben vengano - precisa il primo cittadino - all'interno pero' di un forte sostegno alla scuola e alla ricerca, che non pare prerogativa di questo governo, delle valutazioni sulla qualita'. L'agenzia di valutazione risale al ministro Mussi e al Governo Prodi, e del resto siamo tutti convinti che la competitivita' del sistema Paese non possa prescindere dal riconoscimento del merito. Ma i criteri debbono essere oggettivi, riconoscibili e solidi. E devono considerare l'istituzione universita' nei suoi molteplici aspetti, a partire dal ruolo di maggiore agenzia culturale e formativa del Paese. In generale, mi sembra che ne esca una visione eccessivamente 'economicistica' dell'universita' e della ricerca, ed alcuni criteri sono da discutere, come la percentuale di chi trova lavoro dopo la laurea. Piu' che la qualita' della didattica, in questo caso conta la vivacita' del tessuto economico. Anche il piu' assiduo approccio ai progetti e ai fondi europei premia territori, quindi universita', storicamente e geograficamente piu' vicini ad una dimensione europea". "Chi e' piu' indietro, da questo punto di vista - prosegue Boccali - dovrebbe essere sostenuto, non penalizzato. Alcune logiche mi sembrano invece colpevolmente assenti. Dell'universita', dovrebbe essere sottolineata la ricaduta culturale sul territorio, il far parte della sua crescita e della sua storia, il legame con il tessuto urbano. E' un aspetto, questo, che preme molto al Comune di Perugia, che negli ultimi anni ha ragionato, di concerto con l'Ateneo, soluzioni per razionalizzare i servizi e la didattica, facendo della presenza degli studenti un tratto distintivo dell'identita' di Perugia: la ridislocazione delle Facolta' in Via del Giochetto, la nuova Facolta' di Medicina, la politica delle residenze studentesche (dall'ex Fatebenefratelli alla nuova Monteluce in costruzione) sono alcuni esempi". "In definitiva - conclude il sindaco - e' una classifica discutibile, in base alla quale pero' sono decisi soldi veri. Puo' certamente essere uno stimolo per tutti a fare meglio, ma intanto il Comune, assieme alle altre istituzioni dell'Umbria, verifichera' con il Rettore Bistoni e l'Ateneo perugino il modo per valorizzare il ruolo dell'universita' per Perugia e tutta la societa' regionale". Condividi