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''Non ci sono ancora segnali per parlare di una vera e propria ripresa, i livelli produttivi rimangono stagnanti ad un livello inferiore del 25-30 per cento rispetto a quelli del corrispondente periodo dello scorso anno''. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria Perugia Antonio Campanile nel corso del recente riunione della Giunta dell'Associazione. ''Dai contatti quotidiani con gli imprenditori associati - ha rilevato Campanile - riceviamo segnali di recupero rispetto al drammatico crollo degli ordinativi dei mesi scorsi, tuttavia i livelli di produzione sono ancora lontani rispetto a quelli del 2008''. Tutti i settori industriali, anche quelli tradizionalmente anticiclici come il comparto alimentare, risentono ancora delle ricadute economiche innescate dalla crisi finanziaria internazionale e dalla restrizione, e soprattutto dall'aggravamento delle condizioni, per l'accesso al credito. ''Permane, comunque - ha aggiunto il presidente di Confindustria Perugia - l'impegno delle imprese umbre per minimizzare l'impatto delle difficoltà produttive sul piano della occupazione, attraverso un consistente utilizzo degli ammortizzatori sociali''. In Italia l'attività manifatturiera si è stabilizzata anche se i livelli sono ancora molto bassi ma un qualche segno positivo arriva dal dato legato all'andamento della cassa integrazione nel mese di giugno. L'Umbria - è detto in un comunicato di Confindustria - ha fatto registrare il miglior risultato tra le regioni dell'Italia centrale con un calo del ricorso alla Cassa integrazione ordinaria del 61,57 per rispetto al mese di maggio. La contrazione riguarda principalmente la provincia di Perugia in : 72 per cento contro il 22 registrato a Terni. Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Straordinaria, il calo rispetto a maggio è stato più contenuto attestandosi al 2,91. ''Questi dati positivi relativi al mese di giugno - ha sottolineato Campanile - se da un lato suscitano una qualche fiducia, non fanno dimenticare quanto pesante sia stato l'impatto della crisi sulle aziende della regione nel primo semestre di quest'anno rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno con un aumento del 228,64 per cento delle ore di cassa integrazione ordinaria richieste (comunque meno consistente del dato registrato in Toscana e nelle Marche) e del 224,67 di ore per quella straordinaria''. Proprio per evitare che in autunno la crisi non abbia a colpire più in profondità - ha detto - si rende ancora più urgente, accanto alle misure varate da ultimo dal Governo, l'attivazione di interventi e misure, sul piano regionale, utili a migliorare la competitività e le condizioni in cui si muovono le imprese. ''Penso in particolare - ha aggiunto - al varo dei bandi per incentivi agli investimenti che dovrebbero formare oggetto del 'Pacchetto Competitività 2009'. Rimane, comunque, di primaria importanza, a mio giudizio, il problema della contrazione del credito al settore produttivo''. A tal proposito Campanile ricorda come a livello regionale Confindustria Umbria ha cercato di assumere iniziative che, affiancando quanto sta facendo Confindustria nazionale potessero essere di sostegno alle aziende in questa fase di crisi finanziaria e produttiva. Si tratta di interventi diretti e indiretti per facilitare l'accesso al credito. Oltre ad aver raddoppiato nel 2009 la propria attività ordinaria Fidindustria - il consorzio fidi di Confindustria Umbria - ha siglato la settimana scorsa un accordo con Gepafin e con Casse del Centro del Gruppo Intesa-San Paolo che prevede un plafond di 15 milioni per ripristinare la liquidità aziendale per investimenti effettuati a partire dal 2008. Nei giorni scorsi, inoltre, grazie ad un accordo con la Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno, è stato stanziato un plafond di 16 milioni di euro per sostenere le imprese iscritte a Confindustria Perugia (oltre ad un plafond destinato alle aziende di Confindustria Terni) per accompagnare le imprese. Condividi