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di Daniele Bovi "Trattative condotte in maniera ambigua e approssimativa", "pratiche che nulla hanno a che vedere con il nostro patrimonio ideale e culturale", "esclusiva e strabordante ricerca di postazioni personali". Usa espressioni forti la coordinatrice dei Verdi umbri Daniela Chiavarini in una nota dove analizza la situazione all'interno di Sinistra e Libertà. L'obiettivo numero uno della Chiavarini ha un nome e un cognome: il partito socialista, che in Umbria all'interno di Sl ha fatto l'asse pigliatutto in termini di voti e posti nelle giunte. Della serie ci si poteva pensare prima: che i socialisti cannibalizzassero i loro compagni in termini di voti e posti di potere non era un'ipotesi poi così remota. Ora la fritatta è fatta e agli altri componenti di Sl la cosa non va giù. "L'identificazione - dice la Chiavarini - di Sinistra e Libertà con il partito socialista rischia di riproporre un bagaglio di pratiche obsolete e discutibili che i Verdi dell'Umbria ritengono necessario evitare". Di seguito la nota integrale della coordinatrice dei Verdi umbri: "Le recenti elezioni, europee in particolar modo, ma anche le amministrative, ci consegnano un paese ed un continente in cui (come previsto) la destra avanza ovunque, il partito democratico perde milioni di consensi, i partiti della sinistra vengono cancellati anche dal parlamento europeo. Ma ci sono due fatti positivi di estrema importanza. Gli italiani dicono chiaramente che in Italia non c’è assolutamente spazio per il bipartitismo, né probabilmente per il bipolarismo perfetto. Inoltre (ed è il secondo fatto positivo) queste elezioni, in Italia come in Europa, sanciscono la fine della sinistra novecentesca e costringono tutti i partiti di centrosinistra a rimettersi completamente in discussione: la sfida attuale è quella di costruire una sinistra all’altezza del terzo millennio, in grado di unire le ragioni del lavoro a quelle dell’ambiente, capace di realizzare finalmente una trasformazione ecologica dell’economia e della società. C’è inoltre una parte sempre più importante di società civile che chiede alla politica pulizia, innovazione e nobiltà di azione. In tutto questo Sinistra e libertà ha rappresentato un tentativo serio per riguadagnare al paese le parole del cambiamento: lavoro, ecologia, diritti, giustizia sociale, moralità politica. Un tentativo che a livello nazionale ha portato un risultato insoddisfacente, ma un importante posizionamento nel panorama politico e sociale. In Umbria quel percorso ha scontato cadute di tensione importanti e percorsi democratici arruffati. Le trattative post elettorali, condotte in maniera ambigua e approssimativa, certe modalità di raccolta del consenso, la marginalità delle tematiche enunciate rispetto alle scelte quotidiane sono significative di un percorso che fatica a esprimere le ragioni del suo essere. Il rischio è quello di veder trasformata una proposta politica seria e ambiziosa in una somma di miserie e di ingordigie, in pratiche che nulla hanno a che vedere con il nostro patrimonio ideale e culturale e che rischiano di dare un'idea distorta del significato di Sinistra e libertà, alleanza politica che nasce per garantire rinnovamento nelle idee e nei contenuti alla politica nazionale e regionale. In questa ottica l'identificazione di Sinistra e libertà con il Partito socialista rischia di riproporre un bagaglio di pratiche obsolete e discutibili che i Verdi dell’Umbria ritengono necessario evitare. Il progetto di Sinistra e libertà fonda la sua ragion d'essere su una visione aperta e innovativa della politica e della società italiana e regionale, sulla capacità di fare battaglie sui contenuti e di rispondere alle grandi sfide della modernità: dall'emergenza climatica a quella economica e morale, dal valore del lavoro all'equità sociale. Mortificare questo percorso riducendolo a esclusiva e strabordante ricerca di postazioni personali, come è avvenuto nella recente tornata elettorale, sarebbe un errore che Sinistra e libertà non può permettersi. Per questo continueremo a batterci con determinazione per la costruzione di una Sinistra e libertà aperta, plurale e innovativa, capace di raccogliere le istanze civiche che nascono dalla nostra società e naturalmente avversa alle modalità di una politica antica e dagli esiti conosciuti". Condividi