di Daniele Bovi
Non solo Dario e Pierluigi. Se qualcuno se lo fosse dimenticato, della partita democratica per il congresso di ottobre fa parte anche il medico Ignazio Marino. La macchina organizzativa della "mozione 3" è in piena attività anche in Umbria. Le adesioni arrivano e qualche bella sorpresa potrebbe uscire fuori non solo dal voto degli iscritti ma anche e soprattutto da quello degli elettori che andranno alle primarie per scegliere il segretario.
Martedì 28 luglio gli uomini della mozione Marino presenteranno ufficialmente il loro porgetto alle 18 all'hotel La Rosetta di Perugia. Coordinatore regionale della mozione è il giovane Valerio Marinelli, mentre i due provinciali verranno svelati proprio nell'incontro di martedì. Alla Rosetta verrà anche annunciata l'apertura del comitato "Umbria per Marino". "Un comitato - dicono i Marino boys - aperto dove tutti potranno partecipare".
E mentre si lavora al radicamento sul territorio della mozione, sul piano della piattaforma programmatica filtra che il progetto Marino non verrà ripresentato tout court, ma verrano ripresi i punti chiave per quanto riguarda l’Umbria. Alcuni di questi li anticipa Umbrialeft:
1)la chiave di volta del progetto da proporre è quello della
cittadinanza, con un allargamento delle tutele e dei diritti che trova nella persona un suo riferimento chiave. L'attenzione non è centrata solo sul riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto o sul testamento biologico. Ci sono i temi del lavoro (specialmente quello precario, che ha bisogno di tutele e diritti) e del welfare: un welfare che dovrebbe essere moderno e che dovrebbe puntare sulla persona e sulle sue potenzialità.
2)
Democrazia: Il Partito democratico deve essere tale e deve avere nella democrazia il suo nucleo forte, la sua cifra identitaria. La democrazia è un processo che ha bisgno di essere aggiornato e compiuto giorno dopo giorno: questo significa costruire e rinnovare un rapporto tra la libertà delle persone e le pari opportunità nella società.
3)
Merito: esso deve essere lo strumento della mobilità sociale. E se il Pd lo propone proprio per questo scopo, deve anche praticarlo al suo interno per recuperare credibilità.
4)
Laicità: se da un lato è il campo di gioco in cui tutti i giocatori hano pari dignità, dall’altro sta a significare il recupero dell’autonomia della politica da ogni confessionalismo e da ogni ideologica falsa coscienza. Ciò vale anche per il campo economico: è necessario infatti, secondo gli uomini di Marino, promuovere in Umbria un modello radicalmente alternativo di sviluppo, ipotizzando nuovi indici per la misurazione del benessere sociale e puntando alla sua diffusione oltre che all’implementazione delle ricchezze.
5)
Apertura: ossia apertura reale della forma partito e di una società chiusa e bloccata da corporativismo e burocrazia.
6)
Rinnovamento generazionale: Gli uomini di Marino propongono un forte rinnovamento perché, dicono, "un progetto nuovo ha bisogno per la sua applicazione di una nuova generazione".
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