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Non nutre alcun dubbio, Libero Paci, segretario della federazione ternana del Pdci, sulla utilità di un processo di aggregazione della sinistra italiana. Del resto a Terni può essere considerato a buona ragione uno dei pilastri che ha reso possibile la costruzione di una lista comunista anticapitalista che ha allargato a livello del voto amministrativo l'esperienza tentata a livello nazionale per le Europee. E quel tentativo di cui si è reso protagonista ha avuto successo tanto che la lista unitaria della sinistra si è affermata a livello cittadino come seconda forza della coalizione di centro sinistra che ha riconquistato Palazzo Spada, così che oggi Paci è vice sindaco della città ed assieme a lui siede in giunta anche Silvano Ricci, assessore di Rifondazione Comunista. A buona ragione può quindi sostenere che quella di "Sabato 18 luglio è stata una giornata importante per la sinistra comunista e di alternativa del nostro paese". Per lui, infatti, "L'assemblea nazionale di Roma costituisce l'avvio di un percorso unitario fondativo della federazione che dovra crescere nei territori con un forte protagonismo di lavoratori, giovani,donne, che non rinunciano ad una prospettiva di cambiamento radicale della società". E per quanto riguarda la nostra regione non è meno esplicito: "Da Terni e dall'Umbria - afferma - può e deve venire un contributo importante di iniziative e di esperenzie al processo unitario". Quel contributo che, del resto, dalla sua Terni ha già cominciato a dare. Condividi