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"La contedibilità degli incarichi nel PD, come nelle istituzioni democratiche è un passo avanti. L’oligarchia ed il consociativismo sono i nostri veri nemici". Con una nota così titolata Moreno Caporalini interviene nel dibattito congressuale del Pd, rivolgendosi in particolare al segretario provinciale di Perugia, Alberto Stramaccioni, e al documento da questi diramato che, si dice, faccia da preludio ad una sua prossima candidatura alla segreteria regionale. Questa la nota di Caporalini che è stata diffusa nella tarda serata e che pubblichiamo integralmente per i nostri lettori: “Contendibilità è uno dei termini più usati nel dibattito del dopo elezioni in Umbria. Il riferimento è in particolare ad un quadro, quello scaturito dalla recente tornata elettorale, che va nella direzione di una competizione più aperta tra centro destra e centro sinistra per il governo delle diverse istituzioni umbre a partire da quella regionale che va al rinnovo nella primavera prossima. Questo nuovo scenario non ha in sé un segno negativo nemmeno se lo si osserva dal campo del centro sinistra, malgrado ad essere contendibile sarebbe il suo attuale ruolo che in Umbria è largamente di governo. Del resto la possibilità concreta di competere per la guida del Paese, oggi nelle mani del centro destra, costituisce una delle premesse fondamentali della nascita del PD. Ma se la contendibilità reale della guida delle istituzioni pubbliche rappresenta un valore, tra quelli fondamentali per la democrazia, non capisco perché dovremmo considerare un fattore di rischio o addirittura un atto di irresponsabilità la scelta di rendere realmente contendibili gli incarichi nel nostro partito, che non è certo per caso che si chiama Partito Democratico. Non sono dunque d’accordo con quanti paventano il rischio che il congresso che stiamo preparando sia una sorta veicolo di un virus dal quale sarebbe utile vaccinarsi, per restare immuni dagli effetti del confronto o addirittura una inutile esercitazione politico organizzativa da evitare accuratamente. Si può fare un congresso produttivo per il PD e per l’Umbria, pensionando la voglia, mai del tutto repressa di oligarchia e consociativismo. Si può discutere di posizioni differenti senza generare fratture. Personalmente mi convince di più la proposta formulata da Franceschini, ma sono interessato ad ascoltare e confrontarmi con quanti sosterranno le tesi di Bersani, di Marino o di altri se ci saranno. Si possono anche avere più candidature alla segreteria regionale senza produrre spaccature. Tutto ciò è utile e possibile a condizione che si spalanchino porte e finestre, garantendo a tutti l’opportunità di intervenire e a condizione che, alla legittima contesa per gli incarichi,corrispondano idee e proposte che si misurino con il bisogno di prospettiva dell’Italia e dell’Umbria.” Condividi