Chi viene in Umbria con i voli Ryanair vuole in primo luogo visitare le città, i monumenti ed i musei, ma c’è anche chi non disdegna relax e riposo, la buona tavola ed i buoni vini, la possibilità di fare shopping e di entrare in contatto con la natura.
E’ quanto emerge dall’indagine sulle ricadute turistiche del collegamento Ryanair fra l’aeroporto di Perugia e Londra-Stanstead presentata oggi a Perugia alla presenza della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti.
Lo studio, che rientra nel programma di attività 2009 dell’Osservatorio Turistico Regionale, approvato dal Comitato di Indirizzo e Sorveglianza nel corso della seduta del 24 Febbraio 2009, è coordinato da Sviluppumbria e svolta con il supporto tecnico del CST. Dal punto di vista pratico si è fatto ricorso alla somministrazione diretta di questionari da parte di due intervistatori qualificati ai soli passeggeri inglesi in partenza dall’aeroporto di Perugia con lo scopo di verificare le ricadute dirette e indirette della tratta aerea che collega il capoluogo con Londra, analizzando, fra le altre cose, le motivazioni di scelta dell’Umbria, la durata della vacanza, le caratteristiche della permanenza sul territorio (tipologie ricettive preferite, modalità di trasporto, itinerari di visita, attività ed esperienze ricercate), la spesa dei turisti (alloggio, ristorazione, auto a noleggio, cultura, divertimento, prodotti tipici, etc.), le criticità rilevate.
Puntando alla raccolta di 2 mila questionari completi, l’Osservatorio ha calendarizzato l’indagine tra aprile-novembre 2009, consentendo di coprire diverse stagioni di vacanza: questo primo report dà conto dell’elaborazione effettuata sui primi 305 questionari raccolti da aprile a giugno.
“In questa prima fase di rilevazione, sono state effettuate 305 interviste a passeggeri dei voli Ryanair presso l’aeroporto nella fase immediatamente precedente la partenza del volo Perugia – Londra – è stato spiegato sai ricercatori - L’Umbria è indicata come destinazione finale del viaggio dall’85,6 per cento degli intervistati che utilizzano lo scalo principalmente come base logistica per penetrare nel territorio umbro. Solo una piccola minoranza lo sceglie per raggiungere località fuori regione e in particolare del sud della Toscana (la più gettonata è Cortona)”.
Il 26,6per cento degli intervistati specifica di aver avuto Perugia come meta del proprio viaggio, ma il dato di maggiore interesse è la diffusione dei flussi di passeggeri nel territorio regionale con una evidente preferenza per le località minori, i piccoli borghi e le aree di campagna.
Pur risultando Assisi in testa alle indicazioni (10,2per cento degli intervistati) si rileva una forte capacità attrattiva da parte di comuni quali Umbertide (6,9 per cento), Città di Castello (6,2per cento) ed il comprensorio del Lago Trasimeno (6,2per cento).
L’area che rimane sostanzialmente marginale all’irradiamento dei flussi è sicuramente la Provincia di Terni che evidentemente trova negli aeroporti della Regione Lazio una più comoda soluzione logistica.
Come si diceva chi viene in Umbria con i voli Ryanair ha piacere di visitare le città, i monumenti ed i musei (24,7per cento delle indicazioni). Cerca relax e riposo il 21,5 per cento, apprezza la buona tavola ed i buoni vini il 14,3 per cento, mentre non esclude la possibilità di fare shopping il 12per cento e gradisce di entrare in contatto con la natura il 9,1per cento.
Altro dato interessante è che prevale un turismo di soggiorno, anche se un’elevata percentuale di visitatori si rende autonoma negli spostamenti mediante il noleggio all’arrivo di un’automobile (36,9per cento) o ha la possibilità di utilizzare auto di amici/parenti (22,9per cento) e questo ci fa pensare a un visitatore che pur avendo il proprio baricentro in un preciso luogo di soggiorno si muove autonomamente nel territorio in funzione delle proprie motivazioni di visita.
La motivazione del viaggio è prevalentemente leisure (78,3per cento) con solo una minoranza fra gli intervistati che sono spinti da ragioni di lavoro (solo 7,8per cento). Da sottolineare come un intervistato su tre dichiari di non aver avuto prima del viaggio una specifica conoscenza dell’Umbria, probabilmente accostandola all’immagine della Toscana e più in generale dell’Italia Centrale. Fra chi aveva invece sentito già parlare di Umbria solo pochi riconoscono una qualche importanza ad Internet quale fonte di conoscenza della nostra regione (solo 3,2per cento) nettamente battuto dal passa parola di amici e parenti, che spesso hanno una casa in proprietà in regione o hanno perfino scelto di vivere in Umbria, ed il ricordo di precedenti soggiorni in Umbria (14per cento). Questi ultimi dati delineano la presenza di turisti fidelizzati tanto da diventare in alcuni casi dei residenti stabili che giocano un fondamentale ruolo di testimonial della qualità del vivere in Umbria.
A dimostrazione di ciò è che la maggioranza delle persone coinvolte nell’intervista ha indicato nel soggiorno presso case/appartamenti di parenti e amici (33,3per cento) o presso un immobile di proprietà (18,3per cento) la modalità prevalente di soggiorno, seguita da hotel (26per cento) e a distanza da case e ville in affitto, di norma in campagna (12per cento), e agriturismi (5per cento).
Recent comments
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago
11 years 47 weeks ago