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PERUGIA - La sostituzione delle valvole aortiche gravemente malate in due pazienti ad altissimo rischio chirurgico, senza ricorso all'intervento, e' stata eseguita presso la S.C. di Cardiologia del S.Maria della Misericordia di Perugia dall'equipe diretta dal dottor Claudio Cavallini, con i dottori Claudio Giombolini e Salvatore Notaristefano. In ciascun caso e' stata posizionata, attraverso un catetere introdotto dall'arteria femorale, una protesi valvolare biologica autoespandibile. La protesi cosi' applicata, schiacciando la valvola naturale degenerata e sostituendosi ad essa, ha garantito il ripristino di una normale funzione cardiaca. Una metodica che apre nuove prospettive terapeutiche per pazienti selezionati che non possono essere sottoposti a intervento cardochirurgico a causa di un rischio operatorio troppo elevato. L'intervento e' stato reso possibile anche grazie alla stretta collaborazione tra la cardiologia e altre professionalita' presenti all'interno del dipartimento Cardiovascolare ed Emergenza Accettazione: i cardiochirurghi del dottor Temistocle Ragni, i cardioanestesisti del dottor Francesco Sapia, i chirurghi vascolari del professor Piergiorgio Cao. ''La degenerazione calcifica della valvola aortica (stenosi) - spiega una nota dell'Azienda Ospedaliera di Perugia - rappresenta una patologia emergente, soprattutto a causa dell'allungamento dell'eta' della vita e dell'aumentata incidenza di malattie quali l'ipertensione arteriosa, il diabete e l'insufficienza renale. Tutte condizioni queste che predispongono alla calcificazione e al restringimento della valvola aortica. Questi pazienti, spesso biologicamente attivi nonostante l'eta' avanzata, hanno talora una pessima qualita' della vita a causa di scompensi di cuore ricorrenti, con necessita' di frequenti ricoveri ospedalieri. Per questi pazienti l'operazione cardiochirurgica di sostituzione valvolare rappresenta l'intervento di scelta e risolutivo, ma talora gravato da un rischio operatorio troppo elevato. L'intervento percutaneo effettuato in questi giorni dai Cardiologi del S.Maria della Misericordia puo' rappresentare, in casi selezionati, una valida alternativa all'intervento tradizionale. In ogni caso, per il singolo paziente, la scelta del tipo di trattamento dovra' sempre emergere da una attenta valutazione collegiale che deve coinvolgere i cardiologi, i cardiochirurghi e i cardioanestesisti''. Condividi