di Nicola Bossi
Se la proposta del Senato Accademico dell'Ateno di Perugia si rilevasse fatale, cioè approvata, allora nell'autunno più caldo per le famiglie italiane e umbre - la crisi avrà il suo boom in fatto di disoccupazione - effettuare l'iscrizione universitaria sarà difficile. Soprattutto per gli studenti di famiglie artigiane, operaie e persino del piccolo o medio commercio. Stesso discorso per chi lavoro nella pubblica amministrazione senza un grado di dirigente.
Eh già è proprio la fascia media della popolazione che si vuole colpire, senza poi tenere conto che le borse di studio per le famiglie a basso reddito non sono al pari con il costo reale della vita. Gli aumenti previsti dal Senato Accademico si concentrano in maniera esponenziale tra la fascia 15mila euro e quella 35mila.
Una famiglia che ha un reddito di 15mila euro passerà da 557 euro a 835mila (più 277 euro per un aumento del 50 per cento); la fascia 18mila 20mila passa 627 a 835 euro più 33 per cento. La fascia 20mila-21mila è la più penalizzata: da 627 euro a 1.026,10 398 euro di aumento più 64 per cento. Da 21mila a 24 l'aumento è di 318 euro (più 45). Infine l'altro super-aumento è per la fascia25-27mila: 388 euro in più per un aumento del 49 per cento.
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