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PERUGIA – “Né la Giunta né altre aziende regionali hanno affidato direttamente alla società Acas la gestione di alcun tipo di servizio. La Acas, che ha dimensioni rilevanti con oltre 200 addetti e sede legale in Umbria, dal 2004 partecipa all’associazione temporanea di imprese di cui la Webred è capofila, a cui 4 aziende hanno affidato i servizi di sportello (come il Cup). Quindi i rapporti sono sempre stati tenuti da Webred e per quello che attiene ai servizi del sistema sanitario regionale (Asl di Terni, Città di Castello, Perugia e aziende ospedaliere) questi sono sempre stati gestiti tranquillamente, anche perché la funzionalità è assicurata dalla Webred. Dunque non c’è stato nessun criterio perché non c’è stato nessun affidamento”. Lo ha detto l’assessore Vincenzo Riommi rispondendo, durante la seduta di question time, all’interrogazione con cui Raffaele Nevi (FI – Pdl) chiedeva chiarimenti sulle “valutazioni e i criteri in base ai quali si è deciso di affidare i servizi di sportello delle Asl umbre e della Azienda ospedaliera di Perugia alla Acas srl; su quali provvedimenti erano stati assunti dalla Giunta regionale nell'agosto 2008 nel momento in cui la Acas Service non pagava i propri dipendenti; su quali interventi intende mettere in campo anche in sinergia con la Regione Lazio e Sicilia, che a loro volta hanno affidato servizi alla Acas Service, per garantire la continuazione del servizio”. L’assessore Riommi ha spiegato che “Acas prima del 2004 gestiva servizi e l’operazione di riassorbimento di questi servizi fatta nel 2004 era già un primo atto di reintegrazione all’interno del sistema istituzionali di attività che purtroppo alla fine degli anni ’90 erano state esternalizzate. Quel contratto firmato nel 2004 scade il 31 agosto del 2009, nel frattempo Webred si è trasformata ed è diventata società ‘in house’, l’1 settembre del 2009 tutti i servizi verranno affidati alla società ‘in house’, ovviamente con salvaguardia del personale oggi addetto a quei servizi”. Con il collega Giovannetti stiamo seguendo la vicenda aziendale della Acas: ammesso che 100 dei 200 dipendenti siano addetti ai servizi in Umbria e che quindi seguiranno quel percorso e 50 sono extra regione, ci sono 50 dipendenti dell’Acas che lavorano ad Orvieto e gestiscono servizi fuori regione. Stiamo lavorando per salvare quel compendio aziendale perché sarebbe un peccato che per gli errori di una azienda privata si dovessero perdere 50 posti di lavoro. Ci sono buone possibilità per costruire sinergie con operatori privati per risolvere la vicenda”. Il consigliere Nevi si è detto “assolutamente insoddisfatto per l’affidamento del servizio fatto dalle Asl e dalle aziende ospedaliere. Mi risulta – ha evidenziato - che i pagamenti avvengono attraverso Webred ma che l’Asl paga il corrispettivo all’Acas. Sono modalità di affidamento dei servizi che abbiamo sempre criticato e che dovrebbero terminare per lasciare spazio alla libera concorrenza per evitare che ci siano rapporti poco chiari tra sistema pubblico e imprese private. La Regione dovrebbe fare un ulteriore approfondimento per verificare se l’azienda ha procurato danni ai cittadini umbri”. Condividi