di Daniele Bovi
TUTTI AL MARE Tutti al mare. Nulla di fatto nella riunione odierna dei capigruppo di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale: di legge elettorale si riparlerà dopo le vacanze. La carne al fuoco è ovviamente molta e la situazione si è impantanata. Punto di partenza di tutto è la constatazione, in casa Pd, che l’attuale legge elettorale presenta numerosi “problemi e anomalie”. E cioè il deficit di rappresentanza di alcune realtà, le discrepanze che ci sono tra le due circoscrizioni e l’attribuzione dei resti su base regionale, cosa che va inevitabilmente a penalizzare Terni. Riguardo a tutto questo, secondo il Pd e il suo capogruppo Rossi va fatta una valutazione complessiva, senza diktat o soluzioni preconfezionate. “Non c’è – dicono in casa Pd – la volontà di imporre un atto unilaterale. Prima di tutto viene la modifica dello statuto”, che porterebbe il numero dei consiglieri a 30.
I SEI PUNTI NON TRATTABILISei sono invece i punti “non trattabili” che il Pd vuole vedere nella prossima legge elettorale. Ossia l’elezione diretta del presidente, la possibilità del voto disgiunto, il numero dei consiglieri pari a 30+1 (dove l’uno sarebbe il presidente eletto), la divisione del territorio in due circoscrizioni su base provinciale con l’assegnazione dei resti sempre su base provinciale, la possibilità di assegnare un solo voto di preferenza e il premio di maggioranza sul quale si può aprire la trattativa. Non si parlerebbe più, forse, del 65% Tutto ciò con la barra a dritta verso il bipolarismo. L’ipotesi bipartitica sembra tramontata.
QUI PDL Sul premio di maggioranza “bulgaro” il Pdl aveva promesso lotta dura senza paura. E tale sarà. Al massimo, dicono, si può digerire un 60 per cento. D’accordo invece gli uomini del Pdl si dicono sulla formula del 30+1 e su un numero massimo di assessori pari ad otto. Inoltre, da queste parti si preme per una equa rappresentanza e per una garanzia di governabilità. Sì, inoltre, ad una legge sul modello dell’elezione dei sindaci. Lignani Marchesani invece, partendo dal fatto che leggi elettorali perfette non esistono, ribadisce il suo no a liste bloccate e sbarramenti di qualsivoglia tipo. Anche lui poi, come Mantovani, si esprime a favore della rappresentatività e della governabilità.
Wednesday
22/07/09
18:02