Anche sinistra democratica nel suo piccolo si incazza. E non lo manda a direa Socialisti e Vendoliani. Il direttivo degli uomini del segretario Claudio Fava si è riunito il 20 luglio, ma la ribellione è arrivata per posta soltanto oggi. E per la prima volta si mette a rischio il processo unitario o di cartello di Sinistra e Libertà. Motivo: il dominio degli eletti dei socialisti, la scarsa comunicazione da parte di questi e una pari dignità politica riposta nel cassetto.
Ecco le parti del comunicato più aspre: "Il coordinamento di SD si è soffermato, infine, sulla composizione degli assetti istituzionali degli Enti che sono andati al voto in questa tornata amministrativa.
Prendendo in considerazione le due Province ed i Comuni più grandi che hanno rinnovato le proprie Assemblee consiliari, il fatto che sia nei consigli che negli esecutivi le rappresentanze siano di esclusiva e totale emanazione del Partito Socialista con la sola eccezione del Comune di Terni, in cui in giunta per SeL c’è un’espressione dei Vendoliani, crea un vulnus nella pari dignità fra le componenti di questa aggregazione politica e mette in campo una situazione non equilibrata e non rispondente al contributo che tutte le forze hanno dato al risultato elettorale".
E ancora: "Sinistra Democratica ritiene indispensabile una riflessione comune ed un chiarimento sulla situazione determinatasi e sulle difficoltà di relazione fra le varie componenti di SeL.
Chiarimento senza il quale appare difficile immaginare, in Umbria, la prosecuzione di una prospettiva comune per un progetto politico di lunga scadenza ma anche per quel contributo necessario alla costruzione della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali.
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