PERUGIA - “Sul progetto del Contratto di quartiere 2 dell’Area ex-Fat di Città di Castello, non è pervenuta alla Regione alcuna richiesta di variante. La procedura di autorizzazione alla perequazione non è di competenza regionale, è regolata da norme precise: dal piano regolatore, dalla legge regionale sui centri storici. La regione quindi non può autorizzare alcunché, svincolato da questo contesto normativo.
Occorre, infine, precisare che qualsiasi modifica dei lavori autorizzati nel Programma deve essere compresa all’interno del perimetro approvato”.
Questa la risposta dell’assessore ai centri storici, Silvano Rometti, all’interrogazione del consigliere Oliviero Dottorini (Verdi e Civici) che chiedeva di sapere se fosse vero quanto affermato dal sindaco di Città di Castello che in un recente incontro con il comitato popolare Prato-Mattonata e con la Consulta del Centro storico aveva detto che la Regione si sarebbe fatta carico di “autorizzare la perequazione, garantendo dal rischio di perdere i finanziamenti del ‘Contratto di Quartiere 2’, qualora durante i lavori venissero ritrovati reperti storici e archeologici”.
Illustrando la sua interrogazione, Dottorini ha parlato del progetto elaborato dall’Amministrazione comunale di Città di Castello, relativo al “Contratto di quartiere 2” dell’area ex-Fat, come di esempio di “cattiva amministrazione, un affronto alla cultura, alla storia e al decoro della quarta città umbra”.
Secondo l’interrogante il progetto è “impresentabile”, e l’Amministrazione comunale non ha tenuto in alcun conto le numerose osservazioni, “avanzate con grande senso civico”, dei comitati cittadini dei quartieri Prato e Mattonata, della Soprintendenza delle associazioni ambientaliste: “Dalla maggioranza, anzi – ha detto Dottorini – sono venute, a chi legittimamente criticava, accuse infondate e vergognose”.
Dottorini ha parlato di situazione di “grave degrado del’area e di un progetto che se attuato produrrebbe un danno gravissimo all’immagine e alla vivibilità della città.”
Il consigliere Dottorini, nel ringraziare l’assessore Rometti per la chiarezza della risposta, preso atto che non esiste alcuna possibilità di perequazione rimanendo nell’ambito del progetto del Contratto di quartiere, ha detto di ritenere “gravissimo l’atteggiamento del sindaco di Città di Castello le cui assicurazioni non hanno alcun fondamento perché la Regione non ha assicurato alcuna perequazione e non potrebbe del resto farlo. Si continua a strappare consensi attraverso escamotage e false rassicurazioni. Alla luce di ciò, appare sempre più indispensabile quanto chiedevamo all’inizio, e cioè lo sforzo di un progetto compatibile allo sviluppo armonico della città. Ma in questi mesi e questi anni – conclude - abbiamo trovato solo la supponenza di una Amministrazione
comunale senza capacità strategiche”.
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