PERUGIA - Il Consiglio regionale, ha approvato con venti voti favorevoli e quattro astenuti la legge regionale che disciplinera' le manifestazioni storiche dell'Umbria. Il testo approvato e' il frutto della riunificazione di due proposte di legge, una dei consiglieri Masci, Brega e Tomassoni (PD), l'altra di iniziativa della Giunta.
Nel dibattito in Aula e' emersa, sia dai banchi della maggioranza, sia da quelli dell'opposizione, una generale condivisione dei contenuti normativi che vanno a disciplinare in maniera organica un settore della vita regionale definito da tutti come ''patrimonio collettivo di grande valore'', e ''fattore importante di sviluppo''.
Nel corso del confronto - e' detto in una nota - si sono evidenziate due tendenze nell'attuazione della legge tra chi, nella stesura del regolamento di attuazione, auspicava criteri rigorosi e selettivi nella scelta delle iniziative da inserire nell'elenco (Fronduti, Girolamini, Gilioni, De Sio) e altri che invece suggerivano criteri piu' elastici che potessero in qualche modo incentivare la nascita o l'ulteriore sviluppo di manifestazioni storiche recenti (Mantovani, Lignani Marchesani, Melasecche).
Luigi Masci (PD) e' stato l'unico relatore. ''La legge regolamenta - ha detto - un settore che costituisce un grande patrimonio dell'Umbria; e' il frutto della riunificazione di due proposte, una della Giunta e l'altra di iniziativa consiliare (uno dei sottoscrittori e' il consigliere Masci - ndr -) per mostrare l'Umbria che e' ricca di comunita' e borghi profondamente legati alle proprie radici e tradizioni. L'obiettivo e' quindi quello di valorizzare questo grande patrimonio alla cui gestione partecipano migliaia e migliaia di cittadini.
La proposta di legge e' in linea con i contenuti dello Statuto dell'Umbria che nel fare riferimento alle radici storiche della regione la individua come risorsa da difendere e valorizzare. La legge si compone di 12 articoli; in particolare si propone di promuovere e valorizzare le tante feste rievocative della storia e delle tradizioni umbre. In questa logica, riconosce la Festa dei Ceri di Gubbio come ''la piu' arcaica espressione culturale della identita' regionale'', assegnandole un ruolo di rilievo.
Per le altre manifestazioni si propone di compilare un Elenco ufficiale tenuto dalla Giunta, per accedere al quale occorre dimostrare di aver svolto almeno ''cinque anni continuativi di attivita''.
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