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Orietta Bonifazi STRONCONE – Degli ultimi 6 risultati sui 17 campionamenti Arpa sui vegetali a foglia larga, solo uno è pari al limite di 0,4 nanogrammi per chilo stabilito per la diossina dalla Raccomandazione europea del 2002. Gli altri 5 vanno da 0,1 a 0,3: il più alto (a Colmartino 45), a 1500 metri dall’incendio, è di 0,3 nanogrammi al chilo, sceso a 0,1 dopo il lavaggio dei vegetali. Seguono, entrambi con 0,2 nanogrammi, vocabolo S. Lucia di Stroncone a 3000 metri dal rogo, e via Madonna del Colle 39/B, sempre a 3000 metri. A strada delle Pretare 102 (Narni), ancora a 3mila metri, il risultato è stato inferiore a 0,1, mentre a un’identica distanza di 3 chilometri come Strada di Collescipoli 188, è risultato un valore di 0,1: segno evidente che non è la distanza dall’incendio a garantire, ma la direzione presa dal vento che ha trasportato le molecole di diossine e furani. Se infatti il valore più alto, 1,2 nanogrammi, è stato trovato entro i 400 metri dal capannone (a voc Vascigliano 1), eppure lo 0,3 di voc. Colmartino 45 è stato rilevato a 1500 dal rogo, che è la stessa distanza dal rilevamento di Aguzzo dove però il valore è più basso: 0,1. L’Arpa, che concorderà con le istituzioni locali ulteriori campagne di approfondimento, ricorda che “per diossine e Furani non esistono limiti normativi per la loro presenza in aria ambiente”, e sottolinea che “la concentrazione rilevata è di gran lunga inferiore ai valori raccomandati dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (ISS 1989)”. L’Organizzazione mondiale della sanità, tuttavia, ha raccomandato per tutelarsi da patologie, non ultimo il cancro, di non assumere, al giorno, 0,01 nanogrammi per ogni chilo del proprio corpo: una misura cioè 10 volte più piccola ad esempio degli 0,1 nanogrammi dei vegetali esaminati in Strada di Collescipoli o ad Aguzzo, da sommare, tra l’altro, con quella che si respira, specie nelle città, e che si assume da altri cibi anch’essi magari sotto il limite dello 0,4. Attese dunque le indicazioni della Asl. Condividi