PERUGIA - In merito alle valutazioni espresse da alcune associazioni venatorie circa il contenuto del calendario venatorio per la stagione 2009-2010, l’assessore alla Caccia della Regione Umbria, Lamberto Bottini, ha fatto alcune considerazioni, sia di merito che di metodo.
“La complessa realtà venatoria umbra è caratterizzata da un alto rapporto percentuale cacciatori-popolazione e, seppure siamo in una regione territorialmente piccola, da molteplici
vocazioni venatorie sia all’interno dei territori costituenti la Provincia di Perugia che tra questa e la Provincia di Terni, la differenziazione più evidente è la spiccata propensione del perugino verso la selvaggina stanziale rispetto al ternano per la migratoria”.
“Altro elemento di complessità - dice Bottini - è l’ormai eccessivo contrasto esistente tra i praticanti varie forme di caccia: ciò comporta una pericolosa tendenza alla parcellizzazione interna del mondo venatorio, che rischia di non riuscire più a portare a sintesi le varie problematiche, ed un crescente scontro di esso con il mondo agricolo ed ambientalista con conseguente difficoltà a perseguire i necessari obbiettivi per una caccia gestita e compatibile.
“Limpido esempio - sottolinea l’assessore - è la questione della compatibilità della caccia al cinghiale con le altre forme di caccia ed il problema dei danni della fauna selvatica arrecati alle produzioni agricole, tema quest’ultimo ormai comune a tutta Italia. Si aggiunga a tutto questo la evidente necessità di restare nel quadro del rispetto delle normative europee ed italiane correlandosi quindi con quanto avviene nelle altre regioni, specialmente quelle dell’ Italia centrale”.
“Da sempre - prosegue Bottini - l’amministrazione regionale umbra, unitamente alle altre istituzioni competenti, ha prestato particolare attenzione alle tematiche venatorie ponendosi a riferimento per la sua normativa rispetto al panorama delle altre regioni. Si è quindi agito cercando di portare ancora ad un livello più avanzato l’attenzione verso le tematiche venatorie, agricole ed ambientali”.
“Il calendario venatorio approvato - afferma l’assessore regionale - va nel senso di recuperare unitarietà in tutto il territorio regionale, di dare una risposta efficace, seppur non ancora ottimale, al problema di superare i contrasti interni ai praticanti le varie forme di caccia tramite l’introduzione del principio di ‘apertura unica’, di dare un contributo importante al problema dell’impatto della fauna selvatica sulle produzioni agricole”.
“Credo sia stato fatto un lavoro positivo - commenta - che ha visto insieme Regione, Province, ATC, associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste. Mi sembra quindi strumentale l’accusa di ‘blitz’ avanzata dal alcune associazioni in quanto non vera ed ingenerosa. Non si può disconoscere il metodo ‘dell’ascolto’ sempre seguito da questa Giunta regionale - prosegue - dimenticando che l’approvazione del calendario venatorio è stata preceduta da incontri ed assemblee promosse sul territorio da associazioni e comitati e da tre riunioni della consulta venatoria regionale e che ha condotto ad un calendario largamente condiviso. Sottolineo altresì che nel calendario venatorio portato nella competente commissione regionale e poi approvato dalla Giunta non è stato introdotto nulla che non fosse emerso durante le riunioni della consulta”.
“Se poi qualcuno non ha ben chiare le competenze dei vari organismi e pensa che la consulta sia l’organo deliberante sul calendario venatorio relegando la commissione regionale e la Giunta, o il Consiglio Regionale a seconda dei casi, a semplici organi di ratifica lo invito a riflettere. Il calendario venatorio approvato - dice l’assessore regionale - rispecchia i punti cardine sui quali si è registrata la convergenza della stragrande maggioranza dei componenti la consulta; ciò non vuol dire che ogni proposta avanzata sia stata accettata (anche perché le proposte sono spesso diverse) o che questioni poste che non hanno trovato sintesi in consulta non è lecito che siano state diversamente valutate negli organi deliberanti”.
“Invito pertanto a recuperare serenità e a valorizzare il comune lavoro svolto - conclude l’assessore Bottini -, certo che stiamo operando in favore dell’attività venatoria intervenendo con norme che possano assicurale certezze, condivisione e futuro”.
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