Abbandonata dalle industrie, dall'imprenditoria, esclusa dai grandi flussi finanziari, Spoleto, capitale della cultura, con i tagli al Fus, rischia di perdere il suo ossigeno e di non rappresentare più quel polmone verde di cui la civiltà complessiva del Paese ha più che mai bisogno. E' per questo che il sindaco, Daniele Benedetti, l'assessore in carica alla Cultura, Vincenzo Cerami, e l'uscente, Giorgio Flamini, e tante personalità della cultura hanno rivolto 'un accorato appello a politici, istituzioni locali, cittadini, perché aderiscano alla manifestazione nazionale di oggi, a Roma.
In una nota si sottolinea che partecipare alla mobilitazione contro i tagli al Fus è per Spoleto 'una necessità ecologica'. Preservato il paesaggio dalle aggressioni edilizie e dagli scempi ambientali, oggi non si può togliere 'l'ossigeno, cioè la Cultura, l'Arte, lo Spettacolo'. I tanti spazi teatrali, le istituzioni culturali che dai primi anni '50 sono fiorite e si sono consolidate', hanno fatto di Spoleto 'un centro di incontri culturali ad alto livello e insieme un laboratorio di formazione d'eccellenza' con, primo fra tutti, il Festival dei Due Mondi di Gian Carlo Menotti. Ciò ha consentito la creazione di infrastrutture e la formazione di una classe di tecnici e lavoratori dello spettacolo 'apprezzati in ambito nazionale'. Un patrimonio e un lavoro che rischiano, secondo i firmatari, di essere vanificati dai tagli.
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