Una giornata faticosa quella di sabato scorso, oltre sei ore di dibattito senza interruzioni, di interventi appassionati nella sala Convegni di via dei Frentani a Roma, stracolma di compagne e compagni provenienti da tutta Italia. Si mescolano linguaggi e pratiche politiche, ma alla fine tutti d'accordo, si volta pagina, basta con le divisioni a Sinistra, si riparte per ricostruire una Sinistra, forte, autonoma, autorevole, radicata nella società ed impegnata nelle lotte sociali, che non rinneghi la propria storia e le proprie identità, ma al contrario ne tragga maggior forza per affrontare con spirito rinnovato le nuove sfide che l'attendono.
Centralità del lavoro, che vuol dire un altro modello economico ed un'altra idea di sviluppo, autonomia, di pensiero e di giudizio critico sul capitalismo, ed unità della sinistra, queste le stelle polari del cammino di questa rinnovata Sinistra. L'obiettivo è costruire una nuova Sinistra portatrice di una sua idea autonoma di trasformazione della società, forte, unita ed autonoma, in grado di rompere quello schema di bipolarismo coatto, voluto da PDL e PD, che imprigiona ed impoverisce progressivamente la democrazia italiana, mettendo ai margini settori sempre più ampi di cittadine e cittadini. Quindi una proposta, quella avanzata dalle tre forze promotrici dell'incontro romano, Rifondazione, Comunisti Italiani e Socialismo 2000, rivolta a 360 gradi, a tutti coloro che condividono la necessità di un cambiamento profondo della società e di un rilancio della democrazia. Pronti a dialogare con tutte le forze della Sinistra, senza chiedere abiure ad alcuno ma anche senza vedersi imporre abiure.
Lo strumento individuato per avviare questo processo è quello della Federazione, intesa innanzitutto come modo nuovo di stare insieme, che chiuda i conti con una lunga storia di rotture e divisioni a Sinistra, e sappia fare delle diversità e differenze di pensiero e pratica politica un elemento non di scontro e frattura ma di ricchezza. Una Federazione intesa non come semplice luogo di coordinamento e consultazione ma come vero e proprio soggetto politico: un soggetto politico che operi unitariamente ed assuma orientamenti e prenda decisioni sulla base del principio democratico una testa un voto, il che comporta che i partiti ed i movimenti che vi aderiscono operino nei confronti della Federazione un vero e proprio trasferimento di poteri.
Restano ancora questioni da definire, a partire dalle regole dello stare insieme, lo Statuto della Federazione, ma il processo è avviato. Ora si tratta di far vivere nel paese, nei territori la Federazione, costruirla insieme alle forze politiche, alle associazioni, ai movimenti, a quelle tante compagne e compagni, spesso stanchi e sfiduciati, che da tempo non hanno più in tasca una tessera di partito, ma pronti a rimettersi in gioco per un progetto di rinascita della Sinistra. Per questo l'Assemblea romana ha deciso di investire tutto il mese di settembre e le prime settimane di ottobre nella costruzione di assemblee ed iniziative nei territori, per spiegare quello che è successo, e per far sì che questo lavoro di costruzione della Federazione non si svolga nel vuoto o nel chiuso di qualche stanza, ma si accompagni e si intrecci alla ripresa dell'iniziativa politica e sociale, alla mobilitazione contro i provvedimenti del governo, alla difesa dei diritti e della democrazia, alla lotta dei lavoratori colpiti dalla crisi.
Le premesse per un buon inizio ci sono tutte.
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