Evasione fiscale/ Il Paese dove il reddito lordo denunciato dai ristoratori è di 13.500 euro, come quello dei pensionati

ROMA - C'è un Paese in Europa dove i ristoratori medio lordo compreso tra i 14.500 e i 13.500 euro l'anno. In quello stesso Paese il reddito medio denunciato dai pensionati che, in quanto tali non possono nascondere nulla al fisco, è suppergiù su quegli stessi livelli. Ai nostri lettori l'arduo compito di indovinare di quale Paese stiamo parlando, ma visto che sarebbe per loro troppo difficile arrivare alla soluzione di questo indovinello, ci pensiamo noi a riverlare in nome di questo Paese: si tratta del nostro, dell'Italia, e questo risultato a dir poso sorprendente scaturisce dalla lettura dei primi dati divulgati sulle dichiarazioni fiscali del 2008, diffusi dal Dipartimento Fiscale del ministero dell'Economia, che si riferiscono, naturalmente, al 2007, ovvero quando non c'era ancora la crisi. Ma le sorprese non finiscono qui, perché anche i commercianti all'ingrosso stentavano ad arrivare alla fine del mese: il loro reddito medio lordo era infatti di appena 19.000 euro, come quello sei lavoratori dipendenti, altra categoria, guarda la combinazione, che non ha alcuna possibilità di evadere. Per di più va considerato che la vasta area di micro-società che godono dell privilegio della contabilità semplificata non se la cava meglio: questi contribuenti se la cavano addirittura peggio, la loro media è di pochissimo superiore ai 17.000 euro. Il reddito da lavoro autonomo si attesta a 37.124 euro, questo alle denunce di alti di professionisti e medici che alzano la media, mentre fra le micro-società con contabilità semplificata (17.007 euro di media per la precisione) vi rientrano soprattutto gli operatori del settore del commercio (672 mila), delle costruzioni (380 mila), del trasporto (82 mila), alberghiero e della ristorazione (100 mila). Lo stesso vale per il commercio: la media di reddito si attesta in questo caso sui 19.795 euro. Ma se il commerciante è un lavoratore autonomo (ce ne sono 1.072), allora dichiara in media 11.759 euro, se è invece una società a contabilità ordinaria (ce ne sono 116 mila) dichiara 33.032 euro, ma si crolla a 17.507 euro - lo stesso livello di un metalmeccanico che indossa la tuta blu da una decina di anni - per le 672 mila società del commercio all'ingrosso e al dettaglio che applicano la contabilità semplificata. Gli imprenditori del settore trasporto (dai taxi ai padroncini) e i titolari di agenzie di viaggio dichiarano in media meno di un lavoratore dipendente. I primi denunciano al fisco una media di 16.837 euro di reddito che scende a 15.468 se si è scelta la forma della società in contabilità semplificata. Per le agenzie di viaggio e di servizio alle imprese, invece, il reddito medio si attesta 18.725 euro (a 16.849 in semplificata). Poco sopra sono invece gli imprenditori edili: il reddito è di 20.317 euro - meno di quanto previsto dal contratto per un maestro elementare ad inizio carriera - ma scende a 18.582 euro per le 380 mila società "semplificate". Un reddito sicuramente più alto, invece, ci si sarebbe attesi dagli agenti immobiliari, visto l'alto prezzo degli immobili sui quali applicano le provvigioni. La media dichiarata dal settore è invece di 21.596 euro, in pratica l'equivalente di una provvigione del 3% sulla vendita di due case da 310.000 euro. I circa 1.000 agenti immobiliari-lavoratori autonomi dichiarano in media 11.759 euro, le 672.000 società in semplificata, invece, 17.507 euro. Nelle fila dei lavoratori autonomi rimangono invece i professionisti (561 mila) e i medici e sanitari (218 mila): il loro reddito è però decisamente sopra la media. Il grande calderone dei professionisti (da notai ad avvocati, da commercialisti a geometri) dichiara in media 36.369 euro, i medici e sanitari 44.205 euro. Ma ci sono anche gli artisti e gli sportivi e gli imprenditori del settore: la loro categoria dichiara in media 24.800, una media tra i 12.574 di chi ha una società in contabilità semplificata e i 32.027 di chi stacca le ricevute come lavoratore autonomo. Anche queste categorie più benestanti, c'è da giurarlo, non hanno dunque rinunciati a farsi qualche sconticino.