La lezione-spettacolo di Dario Fo sull'attribuzione degli affreschi della Basilica di San Francesco, già andata in scena a Cesena e a Firenze e in programma a Perugia il 24 e 25 luglio prossimo, è ora anche un libro. Esce infatti in questi giorni Giotto o non Giotto (ed. Franco Cosimo Panini), il nuovo volume firmato da Dario Fo - che l'ha presentato stamani a Perugia in una conferenza stampa - e curato da Franca Rame, interamente dedicato a Giotto di Bondone.
Più di trecento pagine in cui il premio Nobel per la letteratura ripercorre tutte le tappe della vicenda umana e artistica del Maestro, con estro e ironia. Punto di partenza del libro e dello spettacolo è l'enigma che da oltre sette secoli divide la critica d'arte: fu Giotto ad affrescare le celeberrime Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi? Per rispondere, Dario Fo intraprende un'esplorazione che parte da Assisi, tocca Padova con l'analisi della Cappella degli Scrovegni e arriva fino agli ultimi capolavori di Santa Croce a Firenze. Un viaggio reso ancora più suggestivo dai racconti, dai dialoghi in volgare e dalle oltre 200 illustrazioni. Giotto o non Giotto è l'ottavo titolo della collana dedicata alle lezioni d'arte firmate dal premio Nobel.
IL RAPPORTO CON I FRATI Non è compromesso il rapporto di Dario Fo con i frati, o con i vescovi, dopo il no del presule di Assisi alla rappresentazione del suo spettacolo, Giotto non Giotto, davanti alla Basilica di San Francesco. Lo ha assicurato lo stesso premio Nobel, il quale, interpretando alcune dichiarazioni dello stesso vescovo umbro, mons. Domenico Sorrentino, ha però commentato che ''si preferisce che la gente semplice rimanga semplice, anche sul piano intellettuale''.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione della rappresentazione, Dario Fo ha spiegato che fra una ventina di giorni sarà a Napoli, proprio invitato dai frati, per una manifestazione legata alla pace. ''Quindi - ha detto - il mio rapporto con i frati e con il discorso straordinario anche culturale, politico, sociale, che i frati riescono a portare avanti, non è mai stato compromesso''. ''Non sono stati certo i frati né il sindaco di Assisi a negare lo spettacolo, ma sono stati messi in condizione di essere bloccati'', ha ribadito.
''Questo perché - ha osservato Fo - esiste un conflitto molto grande anche tra religiosi''. ''Il vescovo di Milano credo che non mi avrebbe mai impedito di mettermi a recitare davanti a
una delle tante straordinarie basiliche che ci sono in quella città'', ha aggiunto.
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