PERUGIA - “Richiamare l’attenzione dei soggetti che devono concorrere al raggiungimento dei risultati” sul versante della lotta alla proliferazione eccessiva della specie cinghiale in Umbria, messa in campo dalla Regione, “azionando tutte le possibilità anche sanzionatorie”.
E’ quanto si legge nel dispositivo finale di un ordine del giorno, approvato alla unanimità dalla Terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, su proposta del presidente Enzo Ronca e dei consiglieri di minoranza Massimo Mantovani (FI-Pdl) e Aldo Tracchegiani (La Destra).
Il documento, pur prendendo atto sia del programma di prelievi già predisposto dalle Province di Perugia e Terni in collaborazione con gli Atc, sia del piano straordinario di contenimento, “che dispone, tra l’altro, un prelievo sul contingente dei capi stimati”; mette in particolare risalto “la necessità di intervenire, non solo con il reperimento di ulteriori fondi, ma di impostare una corretta gestione della fauna selvatica in modo da concentrare l’impegno per la prevenzione e il contenimento dei danni, usando tutti gli strumenti a disposizione”.
Dopo aver ricordato che i danni crescenti causati all’agricoltura dai cinghiali, “aggravano ancor di più lo stato di difficoltà economica del settore già colpito dalla recessione economica”, nel documento si annuncia che martedì prossimo, 21 luglio, arriverà all’esame del Consiglio regionale il disegno di legge della Giunta che istituisce il fondo regionale per la prevenzione e l’indennizzo dei danni all’agricoltura provocati “dalla fauna selvatica e inselvatichita e dalla attività venatoria”.
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